Reddito di cittadinanza, i controlli per 120mila famiglie

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-24

Verrà sospesa l’erogazione del bonus per un mese a chi non si presenterà nei centri per l’impiego il giorno della convocazione. Chi darà buca una seconda volta dovrà rinunciare invece a due mensilità

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Per il reddito di cittadinanza partono i controlli a carico delle prime 120mila famiglie. Dopo aver ricevuto il reddito di cittadinanza per tre mesi senza dover fare nulla in cambio, per i percettori del sussidio pentastellato che hanno avuto accesso al beneficio ad aprile è arrivato dunque il momento di rimboccarsi le maniche. Circa 120 mila famiglie, sulle oltre 480mila a cui ad aprile è stato riconosciuto il diritto al sussidio di marca grillina, verranno convocate nei centri per l’impiego nei prossimi giorni affinché i componenti del nucleo considerati arruolabili vengano indirizzati verso un percorso di reinserimento occupazionale tagliato su misura.

Spiega oggi Il Messaggero che il 76 per cento della platea iniziale di beneficiari risulta invece destinatario di misure di inclusione sociale o della pensione di cittadinanza e perciò non ha obblighi di attivazione lavorativa. Previste pene severe per i furbetti: verrà sospesa l’erogazione del bonus per un mese a chi non si presenterà nei centri per l’impiego il giorno della convocazione. Chi darà buca una seconda volta dovrà rinunciare invece a due mensilità del reddito di cittadinanza. Dopo tre appuntamenti mancati, il diritto al beneficio verrà revocato.

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Reddito di cittadinanza: le richieste (Il Messaggero, 24 giugno 2019)

Il Corriere della Sera qualche giorno fa ha fatto notare che gli obblighi e le sanzioni previste per il RDC non avevano ancora ricevuto le autorizzazioni necessarie per partire. I percettori del RDC  subiranno decurtazioni anche nel caso in cui, in seguito alla convocazione e all’avvio del percorso di reinserimento occupazionale, uno solo dei componenti ritenuti attivabili del nucleo familiare non partecipi alle iniziative di orientamento e ai progetti indicati dagli operatori del centro per l’impiego. Si temono defezioni a causa dei bassi importi erogati.

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