La Questura scende a patti con la famiglia Piscitelli sui funerali di Diabolik

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-17

L’accordo: rito celebrato al Santuario del Divino Amore giovedì prossimo alle 15.30. Ma potranno essere presenti al massimo 100 persone

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Diabolik avrà il suo funerale. Il rito quasi certamente sarà celebrato al Santuario del Divino Amore giovedì prossimo alle 15.30. Ma potranno essere presenti al massimo 100 persone. Questi i termini dell’accordo tra la Questura e la famiglia di Fabrizio Piscitelli, freddato in un agguato di chiaro stampo mafioso il 7 agosto scorso. Scrive il Messaggero che ieri pomeriggio, l’ultimo incontro tra le parti in via di San Vitale che ha portato alla decisione definitiva: rito in chiesa e non più direttamente al cimitero di Prima Porta (dove comunque “Diabolik” sarà cremato) né nella cappella del policlinico di Tor Vergata. L’apertura concessa ai Piscitelli da parte del Questore sullo svolgimento del rito – che comunque nella formula «resterà privato» e conserverà delle “prescrizioni”, (saranno ammesse non più di 100 persone) – deriva dal luogo in cui verrà svolto il funerale.

fabrizio piscitelli diablo diabolik

Il Santuario del Divino Amore si trova sull’Ardeatina, in una zona di Roma lontana dal Centro e soprattutto distante dalla sede storica degli “Irriducibili” di via Amulio al Tuscolano, dove in un primo momento la famiglia, ma soprattutto gli amici di Piscitelli, avrebbero voluto allestire la camera ardente per svolgere poi le esequie nella vicina Basilica di Santa Maria Ausiliatrice. Sempre ieri, prima che la moglie di “Diabolik”, Rita Corazza, e la sorella Angela varcassero l’ingresso della Questura, gli agenti della Digos avevano condotto un ampio sopralluogo al Divino Amore per ispezionare la zona e capire se era possibile autorizzare la celebrazione del rito. L’esito favorevole dei controlli ha convinto il vertice della Questura ad andare incontro alle richieste dei familiari di“Diabolik” che ora stanno valutando anche se ritirare il ricorso depositato al Tar contro la decisione del numero uno di via di San Vitale,Carmine Esposito, di vietare «pubbliche esequie».

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