Gli sfollati di Primavalle? Ci pensa la coop vicina a CL (per 60mila euro)

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-07-20

Il Corriere della Sera Roma racconta oggi cosa ha fatto il Comune di Roma per gli sfollati di Primavalle dopo lo sgombero della scuola di via Cardinal Capranica. Per un mese di affidamento diretto il municipio ha speso 64386 euro, ovvero 1700 per mantenere ogni famiglia, pagati a una coop vicina a Comunione e Liberazione. …

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Il Corriere della Sera Roma racconta oggi cosa ha fatto il Comune di Roma per gli sfollati di Primavalle dopo lo sgombero della scuola di via Cardinal Capranica. Per un mese di affidamento diretto il municipio ha speso 64386 euro, ovvero 1700 per mantenere ogni famiglia, pagati a una coop vicina a Comunione e Liberazione.

Tre giorni prima dello sgombero a Primavalle (15 luglio) il Comune, ancora senza soluzioni, corre ai ripari con una determinazione dirigenziale firmata dal direttore Claudio Zagari, dipartimento Politiche abitative. Per l’emergenza infatti – si legge nel provvedimento – «nessun immobile del patrimonio di Roma Capitale risulta disponibile» e quindi viene avviata un’indagine di mercato tra enti in graduatoria.

Scartati la Croce Rossa e altri, l’assegnazione va a Medihospes: 64mila euro per dare un tetto ai 110 sfollati per un mese, fino al 15 agosto. A meno che il Campidoglio non decida di prorogare l’incarico alla coop vicina a CL. «Il Comune pagherà quindi 19 euro a persona al giorno per far vivere le famigliein condizioni discutibili. E poi che faranno? – chiede Massimo Pasquini dall’UnioneInquilini-. Come si fa per gli altri sgomberi? Il M5S continua a sprecare fondi che potrebbero invece andare alle politiche abitative».

rayane bambino con i libri sgombero primavalle

Il problema è sempre lo stesso: case popolari assegnate a rilento e carenza di immobili. «Il Comune non ha soluzioni – aggiunge Pasquini-. Il percorso di inclusione èd ire che esiste il reddito di cittadinanza, metterli in contatto con l’Inps e illustrare i sostegni per l’affitto di alloggi. Ma queste sono persone fragili, che avrebbero diritto alla casa popolare: non riuscirebbero a sostenere i costi di una casa».

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