Quali terapie per i malati di Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-08

La dottoressa dell’ospedale Sacco Maria Rita Gismondo: le molecole che noi utilizziamo inibiscono qualche fase di questo ciclo e bloccano il virus. Alcune di queste molecole sono contenute nei farmaci contro l’Hiv, che si stanno usando nei pazienti Covid-19 più gravi

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Maria Rita Gismondo, infettivologa dell’Ospedale Sacco di Milano, a colloquio con il Fatto oggi spiega quali sono le terapie per curare i malati di Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19.

Per arrivare al vaccino bisogna passare attraverso diversi fasi, la prima è quella in vitro. Si tratta di un presupposto teorico fatto il quale si passa alla prova sugli animali per capire la stimolazione anticorpale, da qui ai test sulle persone. E questa fase, per quanto la si voglia accelerare, necessità tempo e tante prove. Ultimo ostacolo il budget: sono milioni di euro. Prima di un anno non se ne parla e tra un anno il virus potrebbe essere già scomparso, ma questo non significa che allo stesso tempo svaniscano le patologie.

Non c’è quindi soluzione?
No, invece, la soluzione c’è. Ed è quella delle terapie. Il Sars2Cov è un virus Rna (con un solo filamento genetico, rispetto alla doppia elica del Dna, ndr). E noi già conosciamo i meccanismi di alcune molecole che possono essere utilizzate per bloccarlo. In che modo? Partiamo col dire questo: il virus per moltiplicarsi deve entrare nella cellula vivente e deve utilizzare la cellula per replicarsi. Così si integra con il Dna della cellula e impone alla cellula di produrre nuovi virus: è parassitismo biologico. Gli Rna hanno un ciclo replicativo specifico.

Sembra una buona strada…
Lo è infatti. Perché al momento noi abbiamo già individuato molecole che possono mitigare il virus, intervenendo sul ciclo riproduttivo del Rna. Le molecole che noi utilizziamo inibiscono qualche fase di questo ciclo e bloccano il virus. Alcune di queste molecole sono contenute nei farmaci contro l’Hiv, che si stanno usando nei pazienti Covid-19 più gravi. Ma possiamo fare anche altro e lo stiamo facendo.

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Coronavirus: la nuova zona arancione (Corriere della Sera, 8 marzo 2020)

Nei giorni scorsi abbiamo parlato delle cure per il Coronavirus, in gran parte sperimentali: l’ultima è quella dell’uso di farmaci per l’artrite reumatoide che è in prova in Cina. Poi ci sono quelle con il Remdevisir e gli altri farmaci usati per l’HIV e l’Ebola. C’è già più di un vaccino in fase di sperimentazione. E poi c’è una seconda strada:

È stata già sperimentata nella Sars. Si tratta di perseguire una immunizzazione passiva. Una volta individuato l’a n t icorpo giusto si protegge la persona usando anticorpi prodotti da altrepersone. Le prossime ricerche inoltre ci diranno se siamo di fronte a un virus sdoppiato in uno più lieve ein un altropiù aggressivo, particolare che potrebbe essere rivelato dal fatto che la malattia si divide in percorsi lievi e in altri molto gravi.

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