Il vaccino (sperimentale) per il Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-26

Si chiama mRNA-1273 ed è prodotto dall’azienda biotech Moderna. Il Giappone ha intanto suggerito l’utilizzo del vaccino antinfluenzale Avigan della Fujifilm

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C’è un vaccino per il Coronavirus. E la società Biotech Moderna, che si trova nel Massachussetts, ha chiesto al governo americano di iniziare i test clinici sugli esseri umani. E non solo: scrive oggi Il Sole 24 Ore che Inovio, Johnson & Johnson, Sanofi hanno a loro volta cominciato a sviluppare propri vaccini per prossimi test. Gilead ha visto l’Organizzazione mondiale della sanità riconoscere l’apparente efficacia di un suo prodotto, il remdesivir, nel contrastare il virus. E ci sono anche GlaxoSmithKline e Novavax.

Il vaccino (sperimentale) per il Coronavirus

Moderna ha sviluppato il suo “prototipo” in soli 42 giorni – un tempo considerato da record – da quando aveva ottenuto la sequenza genetica del coronavirus di Wuhan, il Covid-19. Nel 2002 un vaccino sperimentale contro la Sars richiese circa 20 mesi per arrivate a test su pazienti. L’inedita rapidità è stata resa possibile dal ricorso, da parte di una società quale Moderna, all’RNA messaggero e ad agili soluzioni di ricerca e sviluppo definite platform technologies. Intanto in Giappone il ministro della Salute Katsunobu Kato nel fine settimana ha suggerito l’utilizzo del vaccino antinfluenzale Avigan della Fujifilm contro il Coronavirus. La società sta valutando di aumentare la produzione del suo vaccino antiinfluenzale Avigan dopo la richiesta del governo giapponese, ha commentato un portavoce di a Bloomberg. Il ministro Kato ha detto che in alcuni test il vaccino, utilizzato anche per trattare l’Ebola, ha avuto effetto su casi miti e asintomatici di Coronavirus.

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I protocolli del Coronavirus (La Repubblica, 26 febbraio 2020)

“Siamo sulla buona strada per testare un vaccino sperimentale contro il nuovo coronavirus basato sul Rna messaggero sperimentale (mRNA) in uno studio clinico di Fase 1 questa primavera”, ha detto ieri all’Adnkronos Salute il celebre immunologo americano Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di allergie e malattie infettive (Niaid) dei National Institutes of Health (Nih) americani. “Il Niaid sta esplorando diversi candidati sul fronte vaccini – precisa – Questa prima fase del trial clinico prevede la somministrazione del vaccino sperimentale ad adulti sani negli Stati Uniti, per verificare se questo prodotto è sicuro e se può indurre una risposta immunitaria”. L’esperto però invita alla cautela. “È importante rendersi conto che lo sviluppo di vaccini sperimentali e i test clinici per stabilire la loro sicurezza ed efficacia richiedono tempo. Un vaccino contro il nuovo coronavirus probabilmente – avverte Fauci – non sarà ampiamente disponibile per più di un anno”. L’Istituto americano è impegnato in una vasta batteria di studi contro Covid-19. “Il Niaid sta portando avanti lo sviluppo di antivirali e anticorpi monoclonali per un potenziale utilizzo contro Covid-19. Stiamo preparando – precisa Fauci – dei protocolli per studi in vitro e in vivo sull’antivirale remdesivir, che ha mostrato risultati promettenti contro altri coronavirus in modelli animali”. Il farmaco è stato utilizzato a livello sperimentale nei pazienti con Covid-19 in Cina, negli Usa e anche in Italia. “Prevediamo inoltre di valutare l’anti-Hiv Kaletra* (lopinavir/ritonavir) e l’interferone-beta per la loro attività contro il Sars-CoV-2. Inoltre, gli scienziati Niaid stanno lavorando per identificare anticorpi monoclonali con potenziale terapeutico a partire da campioni stoccati di pazienti con Sars e campioni di pazienti con Covid-19”.

Il Remdevisir come cura e il vaccino mRNA-1273 dagli USA per COVID-19

Il potenziale vaccino USA ha un nome, mRNA-1273, ed è prodotto nell’impianto manifatturiero di Norwood aperto da Moderna nel 2018 in in un ex stabilimento della Polaroid. Spiega La Stampa:

L’amministrazione Trump ieri ha chiesto al Congresso 2,5 miliardi per affrontare l’emergenza, divisi tra 1,25 di nuovi fondi, e il resto da recuperare stornando finanziamenti già destinati ad altri usi. Un miliardo del totale servirà allo sviluppo del vaccino, e il resto a misure di contenimento e cura. Parlando in India, però, il capo della Casa Bianca ha usato un tono più ottimistico: «Negli Stati Uniti stiamo facendo un buon lavoro.

Il virus è contenuto e penso che andrà via». Le richieste del governo hanno generato polemiche, non solo per le dichiarazioni forse azzardate del presidente. Obama infatti aveva chiesto molto di più, 6,2 miliardi, quando era scoppiato l’ebola nel 2014, e inoltre una parte dei soldi dovrà essere tolta ad altri progetti, come è già accaduto col muro lungo il confine col Messico.

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Coronavirus: i casi nel mondo (Corriere della Sera, 26 febbraio 2020)

Nancy Messonnier, direttrice del National Center for Immunization and Respiratory Diseases ai Cdc, e responsabile della risposta al Covid-19 in America, si è detta speranzosa che il coronavirus abbia un calo stagionale, come accade con l’influenza a primavera, ma non ci sono conferme, e ha ribadito che ad ora non esiste un vaccino o una cura.

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