Come si guarisce dal Coronavirus COVID-19

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-01

Lopinavir, Remdevisir, Ritonavir e ribavirina: i farmaci più utilizzati sembrano avere una discreta efficacia contro il Coronavirus. Vediamo come funzionano

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Ieri i numeri hanno confermato che da COVID-19 e dal Coronavirus SARS-CoV-2 si guarisce: 50 sono finora guariti e tra questi i due turisti cinesi curati all’ospedale Spallanzani di Roma che erano stati il primo caso in Italia. Ma come sono stati curati i pazienti? Al momento, spiega un articolo del Messaggero a firma di Ettore Mautone, non esistono terapie specifiche ma solo cure sperimentali a base di terapie antivirali che a quanto pare funzionano.

Come si guarisce dal Coronavirus COVID-19

Come abbiamo già raccontato, la formula più promettente è una combinazione di farmaci: il lopinavir e il ritonavir, inibitori delle proteasi virali, messi a punto in passato per bloccare l’HIV (il virus dell’Aids). Mostrano attività antivirale anche sui coronavirus. Non sono specifici, ma aiutano. Nei casi più gravi si utilizzano associati al remdesivir, un antivirale già utilizzato per l’Ebola  e potenzialmente attivo contro l’infezione da nuovo coronavirus.

Questi farmaci sono stati utilizzati anche per trattare i due coniugi cinesi ed il ricercatore italiano ricoverati allo Spallanzani in rianimazione e poi guariti. Anche in Thailandia questa combinazione ha ottenuto in un caso la scomparsa del virus nell’arco di 48 ore. Si attendono ora sperimentazioni dell’associazione di questi farmaci su larga scala. A partire dal prossimo marzo circa mille pazienti saranno arruolati in ospedali dei paesi asiatici e in altri con un alto numero di casi gravi diagnosticati.

L’obiettivo è mettere a punto il dosaggio ottimale non tossico e capire se questo protocollo funziona. Per ora viene fornito alle rianimazioni per il cosiddetto “uso compassionevole” ossia emergenze al di fuori degli studi clinici in corso. Sperimentata contro il coronavirus è anche la ribavirina, antivirale che interferisce con la sintesi degli acidin ucleici (Dna e Rna). Usato per contrastare l’herpes, il virus respiratorio sinciziale e in passato, in associazione con l’interferone, l’epatite C è un farmaco ad ampio spettro. Così la clorochina, un antimalarico sperimentato nella cura del coronavirus. Una molecola che frena le attività cellulari e quindi ostacola anche i microbi che le parassitano.

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L’efficacia non è certa e bisogna considerare gli effetti collaterali.

Lopinavir, Remdevisir, Ritonavir e ribavirina contro il Coronavirus

Ci sono poi gli antivirali ad ampio spettro e un metodo che utilizza il plasma dei pazienti guariti: il principio è lo stesso del siero antitetanico. Ma questa cura non è stata validata dall’OMS:

Dal sangue dei soggetti che hanno superato l’infezione si estraggono gli anticorpi elisi somministra ai malati. Più di un malato a Wuhan è stato curato con questa tecnica. Ciò presuppone che vi siano molti contagiati che diventino donatori di sangue dopo che siano guariti. Infine il vaccino: ce ne sono diversi allo studio messi a punto con diverse tecnologie e a diversi stadi di sviluppo per la cui disponibilità si dovrà attendere mesi. Un primo gruppo ha già prodotto anticorpi consentendo l’avvio di test sugli animali. Le regole scientifiche richiedono ricerche attente e sicure.

Anche in Italia ci sono progetti avanzati e con buone prospettive. Tra questi anche quello condotto da Alfredo Nicosia, ricercatore, docente ordinario della Federico II che già in passato ha collaborato alla messa a punto del vaccino contro l’Ebola.

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Il totale dei pazienti guariti (in verde) rispetto a quelli infetti (in arancione) Fonte: John Hopkins University

In attesa del vaccino che funzioni, le cure fanno ben sperare.

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