Prestiti per le imprese: come averli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-08

Come funziona l’iniezione di liquidità da 750 miliardi per le imprese e come si accede al credito di emergenza.

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Ieri abbiamo parlato dei prestiti automatici alle imprese nel DPCM 6 aprile 2020 del governo Conte. Oggi Repubblica spiega in un articolo a firma di Roberto Petrini come funziona l’iniezione di liquidità da 750 miliardi per le imprese e come si accede al credito di emergenza.

La liquidità di emergenza può essere chiesta da tutte le aziende italiane, dal negoziante sotto casa alla grande impresa con fatturati rilevanti. Le aziende grandi o piccole sono bloccate, sostanzialmente da marzo: non incassano e non fanno profitti, ma devono pagare i fornitori. Va evitato assolutamente che si spezzi la catena dei pagamenti: è un po’ come il contagio e se un esercizio non paga il fornitore è possibile che il fornitore non paghi a sua volta il proprio. La liquidità è erogata dalle banche, attraverso le proprie filiali. Il commerciante, l’artigiano o l’imprenditore non deve far altro che inoltrare la richiesta al direttore della propria agenzia.

Per garantire il prestito interviene lo Stato. Le garanzie sono cruciali e hanno rappresentato il centro del dibattito sul decreto. La banca infatti non può sobbarcarsi un eccessivo rischio del prestito e per aprire velocemente una linea di credito ha bisogno di una garanzia. Il decreto prevede due “enti” garanti, il Fondo di garanzia per le Pmi e la Sace. Prima dell’erogazione del prestito entrambi dovranno fare una istruttoria: si parla di un tempo da che va da una settimana a tre settimane.

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L’impatto del Coronavirus sulla produzione italiana (La Stampa, 8 aprile 2020)

Chi deve rivolgersi a Sace e chi al Fondo?

Dipende dalle dimensioni dell’azienda. La Sace assicura tutte le imprese più grandi. La garanzia tuttavia è alta, del 90 per cento, sotto i 5.000 dipendenti e con un fatturato sotto l’1,5 miliardi. Scende all’80 per cento tra 1 e 1,5 miliardi di fatturato e al 70 per cento oltre i 5 miliardi di fatturato. L’importo del prestito non potrà comunque superare il 25 per cento del fatturato del 2019, che corrisponde più o meno alla liquidità standard che consente la sopravvivenza dell’azienda, o il doppio del costo del personale dell’azienda.

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Come funzionano i prestiti alle imprese e il rinvio delle tasse (Il Messaggero, 8 aprile 2020)

Va segnalato che l’azienda che vuole beneficiare della garanzia di Stato non può distribuire dividendi nel 2020 e l’imprenditore non deve aver avuto già esposizioni deteriorate verso la banca al 20 febbraio 2020. Il tasso simbolico è 0,1-0,2 per cento. L’ammontare del prestito fino al 25 per cento del fatturato. Perché le garanzie sono importanti? Con una garanzia al 90 per cento, c’è un 10 per cento del prestito scoperto: la banca deve tutelarsi aprendo un’istruttoria sul merito di credito del cliente e, nel caso, chiedere garanzie all’imprenditore.

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