Chi ha stabilizzato i precari del CNR?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-08-02

Il sottosegretario al ministero dell’Istruzione si prende il merito delle assunzioni dei ricercatori precari. Ma vediamo come stanno davvero le cose

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Il sottosegretario alla pubblica istruzione Lorenzo Fioramonti ha pubblicato sul Blog delle Stelle un post in cui rivendica il merito di aver stabilizzato 2000 ricercatori precari. Fioramonti ha anche detto che non è vero che la stabilizzazione sia merito del governo Gentiloni, come hanno detto alcuni esponenti del governo precedente e membri della maggioranza che lo appoggiava.

Chi ha stabilizzato i precari del CNR?

«Perché gli stanziamenti previsti dal Governo precedente prevedevano un co-finanziamento e delle risorse aggiuntive, che gli enti pubblici di ricerca non avevano. Noi oggi, stanziando €68 milioni, consentiamo non solo di portare a termine un processo iniziato ma mai concluso dal Governo precedente, ma addittura di fare molto di più: e cioè superare di oltre 2.000 unità la platea di coloro che beneficeranno di questa stabilizzazione», sostiene Fioramonti.

precari cnr gentiloni

Chi ha ragione? Il sito del ministero della Pubblica Istruzione ha pubblicato il 30 luglio scorso l’annuncio dell’approvazione del decreto in cui annuncia di aver “firmato il decreto di assegnazione del Fondo Ordinario (FOE) per gli Enti e le Istituzioni di ricerca finanziati dal Ministero. Per il 2018 si tratta di quasi 1,7 miliardi (1.698.929.808 euro). La quota destinata al funzionamento degli Enti e delle Istituzioni di ricerca (EPR) ammonta a oltre 1 miliardo di euro (1.078.542.024). Di questa quota, 68 milioni saranno destinati, a partire da quest’anno, alla stabilizzazione del personale degli Enti di ricerca“.

I meriti dei governi e le colpe dei CNR

Ora, però, si sta parlando della stabilizzazione effettuata dal CNR di milleduecento (e non duemila) precari che è stata annunciata dal CNR proprio il 30 luglio, ovvero nel giorno in cui veniva approvato il decreto del ministero della Pubblica Istruzione pubblicizzato da Fioramonti nel Blog delle Stelle. Dove, significativamente, il CNR non viene mai nominato. C’è di più. Annunciando il provvedimento al Corriere della Sera, Massimo Inguscio, presidente del CNR, ha detto: «Il passo compiuto è stato permesso da una serie di interventi che hanno razionalizzato la gestione del Cnr liberando delle risorse economiche finalizzandole al capitale umano. Abbiamo attuato una riduzione delle spese immobiliari, diminuito il numero dei direttori, rivisto le retribuzioni, eliminato varie spese non necessarie. In tal modo abbiamo recuperato risorse economiche interne alle quali si sono aggiunti i finanziamenti del Fondo ordinario degli enti di ricerca licenziato dal Miur. La scelta compiuta è molto coraggiosa ma siamo fiduciosi che l’attenzione del governo consenta di non ripetere gli errori del passato sostenendo un’adeguata politica di reclutamento».

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Ad occhio quindi si direbbe che il decreto del ministero non ha avuto nessun ruolo nell’assunzione dei 1200 del CNR proprio perché si parla di finanziamenti giunti precedentemente e di razionalizzazioni di spese interne al CNR come metodi per raccogliere i fondi necessari alle assunzioni. Fioramonti si vanta dei 68 milioni aggiuntivi (che dovrebbero bastare per gli 800 annunciati in più rispetto a quelli del CNR?) ma mette nel conto delle assunzioni quelli del CNR che sono invece stati assunti a causa delle risorse stanziate dal governo precedente: un tentativo come un altro da parte del M5S di non riconoscere i meriti altrui, ma colpisce che a farlo sia un professore universitario come Fioramonti.

La vera storia dei precari CNR assunti

Ma non finisce mica qui. Perché le risorse stanziate dalla legge di stabilità 2018, e quelle garantite dal bilancio del centro faranno assumere soltanto la metà dei ricercatori che si trovano nelle condizioni di precarietà. Nei giorni scorsi, ha raccontato il Fatto, i Precari uniti Cnr hanno organizzato una nuova protesta nei corridoi dell’istituto. Per ricordare che, nonostante il passo in avanti del consiglio di amministrazione che dà il via alle formalità per arrivare alle assunzioni (i precari non hanno ancora ottenuto la delibera ufficiale e ancora nessuno è stato assunto), resta molto popolosa la galassia dei dipendenti “a scadenza” dell’ente. Sono 4.500. Il quotidiano racconta anche con l’approvazione della legge di stabilità sono arrivati 57 milioni per le assunzioni negli enti di ricerca, poi ripartiti per decreto a primavera. Ma attenzione: la regola prevede che gli istituti debbano partecipare al finanziamento di questi contratti con almeno il 50% della dotazione statale.

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Quindi il CNR ha dovuto mettere sul piatto altri 20 milioni reperiti nelle proprie casse, per un totale di 60 milioni (e qui Fioramonti ha detto che sono stati stanziati fondi per altri enti). Nel frattempo, un aumento del fondo ordinario ha portato altri 14 milioni. E così ecco da dove sono arrivati i fondi per i 1200 del CNR (un’altra metà, come detto, rimarrà fuori) mentre è un mistero da dove spuntino gli altri 800 che ha annunciato Fioramonti con una dotazione di 68 milioni. Ma va ricordato, e lo fa ancora il Fatto del primo agosto, che le selezioni bandite dal Cnr per inserirli in pianta stabile sono contestate dagli stessi precari. “I criteri dei concorsi – dicono i Precari uniti Cnr– non valorizzano l’anzianità, e rischiano di essere fonte di esclusione per molti, in evidente contraddizione con lo spirito della legge che si prefigge l’obiettivo di risolvere il problema del precariato. Resta in sospeso il destino di chi ha maturato i requisiti all’università, o è stato assunto con chiamata diretta o non era in servizio alla data di pubblicazione del decreto”.

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