Economia
Plastic tax e auto aziendali, la retromarcia del governo
neXtQuotidiano 06/11/2019
Il governo cambia la tassa sulla plastica e rimodula quella sulle auto aziendale: ora si terrà conto della riciclabilità e non colpirà le vetture già in uso
![Plastic tax e auto aziendali, la retromarcia del governo article-post](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2019/11/supertassa-auto-aziendali.jpg?width=828&imdensity=1)
Su Plastic Tax e auto aziendali il governo va in retromarcia. Il ministro dell’Economia ha intenzione di modificare il testo che introduce l’imposta sul consumo dei manufatti monouso in plastica da un euro a chilogrammo. Il dossier è tra i primi in agenda al Tesoro, tra quel 5 per cento di legge di Bilancio ancora oggetto di disputa e che troverà un punto di caduta in un emendamento governativo: la tassa, forse rinviata, scenderà sotto il livello di 1 euro, fino ad essere dimezzata per alcune qualità, e sarà scalettata in base alla riciclabilità dei vari prodotti. E, spiega oggi Repubblica, lo stesso destino subirà la norma sulle auto aziendali:
Novità anche per le tasse sulle auto aziendali: dopo l’intesa per ammorbidire l’impatto sull’imponibile dei dipendenti con benefit di veicolo (30% auto elettriche o ibride, 60 per le auto standard e 100 per le super inquinanti) il Tesoro pensa a limitare l’aumento dell’imponibile al nuovo parco auto esentando dal rincaro le auto già in uso. Di fatto un forte ridimensionamento.
![plastic tax auto aziendali](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2019/11/plastic-tax-auto-aziendali.jpg?imwidth=828&imdensity=1)
Come cambia la tassa sulla plastica (La Repubblica, 6 novembre 2019)
Per la plastic tax va segnalato che dal 2021 scatteranno divieti europei di utilizzo dei prodotti monouso. E va anche considerato che la tassa colpisce anche le importazioni, ma non l’export dei nostri produttori.
Si sta dunque valutando come cambiare l’impostazione e il meccanismo impositivo. La tassa sarà con tutta probabilità portata sotto il livello di 1 euro attuale e sarà introdotta una “scalettatura” che terrà conto di due criteri: il tasso di “riciclabilità” e il contenuto di materiali riciclati all’interno dei prodotti monouso. Dunque più il prodotto sarà riciclabile meno pagherà.
Resta il mistero del perché annunciare un provvedimento che fa gridare alle tasse a tutti e poi rimangiarselo, facendo una figura pessima. Uno dei misteri della gestione politica del governo Conte Bis.
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