Cosa c’è nel piano rifiuti della Regione Lazio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-31

Differenziata al 70% entro il 2026, nuovi ATO e una discarica di servizio per Roma: Zingaretti toglie il velo al piano rifiuti per Roma e fa arrabbiare il M5S

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Il Piano Rifiuti della Regione Lazio prevede che la città di Roma si trovi una discarica sul suo territorio. Questo emerge dalle linee guida presentate oggi dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti e dall’assessore regionale Massimiliano Valeriani che istituiscono il sub Ato di Roma e quindi determinano l’obbligo per la Capitale di trovare dentro i suoi confini i siti dove localizzare gli impianti di trattamento e smaltimento per chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti indifferenziati.

Cosa c’è nel piano rifiuti della Regione Lazio

I motivi sono sempre i soliti: la città di Roma registra una raccolta differenziata al 44,5%, per la prima volta inferiore alla media della raccolta differenziata del Lazio, che ha raggiunto il 45,5%, mentre produce il 60% dei Rifiuti dell’intero territorio regionale e smaltisce il 100% di quelli indifferenziati trattati in impianti fuori dai confini comunali. Un peso gravato finora sulle altre comunità del Lazio, che hanno fornito un prezioso supporto al sistema di trattamento e smaltimento dei Rifiuti della Capitale, e sul resto d’Italia. L’assessore Valeriani ha evidenziato che “Roma, per essere in equilibrio con la gestione dei rifiuti, deve individuare gli impianti di smaltimento. Per quanto riguarda la loro localizzazione, questa seguirà ciò che prevede la norma di riferimento e nel documento sono allegate le pianificazioni delle province e della Città metropolitana”.

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AMA, il piano rifiuti per Roma (Corriere della Sera, 12 agosto 2016)

“Se Roma giungerà a livelli di differenziata e gestione dei rifiuti tali per cui la discarica non sarà necessaria sarò contento di essermi sbagliato- ha detto Zingaretti – ma ai ritmi attuali, e considerando che ogni 20 giorni devo trovare un presidente di Regione che si prende i rifiuti, ho il dovere di indicare la soluzione più congrua e cioè che una città con tre milioni di abitanti abbia un sito dove conferire”. In ogni Ato, dice la legge, si deve garantire l’autosufficienza degli scarti. I rifiuti vanno trattati e smaltiti e Roma spende 90 mila euro al giorno e quasi 40 milioni l’anno per trasportare i rifiuti fuori città e fuori regione. La Capitale deve individuare l’impianto di smaltimento.‎ Dove? Il piano individua il fabbisogno degli impianti nelle aree indicate dalle province e dalla Città metropolitana.

Una discarica per Roma nel piano rifiuti della Regione Lazio

Il Piano rifiuti regionale mira a raggiungere il 70% di raccolta differenziata nel Lazio entro il 2025. Il piano prevede politiche attive e nuovi investimenti che permetteranno di favorire la riduzione della produzione di rifiuti e lo sviluppo dell’economia circolare: dall’introduzione della tariffa puntuale, secondo il principio “che meno si inquina e meno si paga”, ai contributi per la creazione di isole ecologiche e centri di compostaggio nei Comuni del Lazio, che negli ultimi sei anni hanno già ricevuto oltre 87 milioni di euro dalla Regione, dalla riduzione degli imballaggi al contrasto del consumo della plastica monouso. Dalla promozione dei centri per il riuso alla realizzazione dell’innovativo compound industriale di Colleferro. Il Piano prevede anche il rafforzamento delle attività di controllo e vigilanza sugli impianti per contrastare illeciti ambientali e infiltrazioni mafiose.

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La mappa degli impianti di trattamento dei rifiuti a Roma Fonte: Il Messaggero del 02/03/2018

Dopo la Valutazione Ambientale Strategica (Vas), il Piano passerà all’esame del Consiglio regionale per la sua definitiva approvazione. Nel Piano attualmente in vigore e risalente al 2012 gli ambiti ottimali erano stati individuati geograficamente ma non erano mai stati costituiti gli enti di ambito, che si occupano di stabilire quanti e quali impianti per la gestione dei rifiuti occorrano, di mettere a gara la loro realizzazione e gestione e di stabilire le tariffe di ingresso. Con il piano vengono definiti gli Ato e viene prefigurato un meccanismo di partenza delle Aato (Autorità di ambito territoriale ottimale). L’Autorità potrà anche commissariare quel Comune che non avrà ottemperato alle disposizioni del Piano regionale e agire in via sostitutiva.

La reazione del M5S Roma

La Giunta ha anche deciso la dismissione del termovalorizzatore di Colleferro, sulla scorta della delibera regionale sulla qualità dell’aria che ha assegnato a LazioAmbiente la progettazione di un nuovo presidio industriale, in cui sarà possibile eseguire processi di lavorazione senza alcuna combustione per estrarre materie dai rifiuti in uscita dai Tmb.

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La tariffa rifiuti nelle grandi città (Il Sole 24 Ore, 26 febbraio 2018)

Il piano non è ovviamente piaciuto al M5S Roma: “No, caro Zingaretti. Una discarica a Roma non può e non deve essere fatta. I romani non meritano una nuova Malagrotta. Il Pd ha atteso sette anni per annunciare un Piano Regionale dei Rifiuti e oggi, dopo due sentenze del Tar che minacciavano il commissariamento della Regione Lazio guidata dai dem proprio per la loro inadempienza, ha proposto la realizzazione di nuove Malagrotta sul territorio della Capitale. E’ vergognoso”, ha scritto in una nota il capogruppo M5S in Campidoglio Giuliano Pacetti.

Leggi sull’argomento: Il diabolico piano di Raggi e Appendino per avvelenare i torinesi coi rifiuti di Roma

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