Pernigotti, salta il salvataggio annunciato da Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-28

Il 6 agosto al Mise l’allora ministro Di Maio aveva promesso: «Nessuno perderà il lavoro». Mercoledì l’accordo per lo spezzatino aziendale è saltato

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Il 6 agosto al Mise l’allora ministro Di Maio aveva promesso: «Nessuno perderà il lavoro». Quel giorno venne resa nota la firma dei contratti preliminari tra il gruppo Toskoz, proprietario della storica fabbrica del cioccolato Pernigotti nata nel 1860, e le due aziende che erano rimaste in campo dopo una «selezione» durata mesi tra varie società del settore dolciario in seguito all’accordo sindacale per la chiusura con reindustrializzazione firmata a febbraio. Oggi, fa sapere La Stampa, i compratori si sono tirati indietro:

Mercoledì scorso, di nuovo al Mise, a Roma, era previsto il tavolo per sancire la firma dei contratti definitivi, prevista per il 30 settembre, ma tutto è stato rinviato al 2 ottobre poiché, secondo la Pernigotti, Emendatori ha interrotto la trattative proprio nel finale. La Spes, da parte sua, era pronta ad andare avanti ma ieri sera è arriva l’ennesima doccia fredda per i lavoratori e per una città intera: la Spes ha annunciato che la Pernigotti ha rescisso il contratto preliminare a pochi giorni dal 30 settembre. La coop torinese ha fatto sapere che il gruppo Toksoz ha motivato la sua clamorosa decisione con l’impossibilità di definire il contratto definitivo con Emendatori.

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La Spes sarà comunque presente al tavolo del 2 ottobre al Mise «per rispetto dei lavoratori e delle istituzioni». I sindacati sono sorpresi ma solo in parte dalla notizia. «Era nell’aria anche questo colpo di scena – dice Marco Malpassi della Flai Cgil -. Lunedì a Milano avremo un incontro nella sede della Pernigotti e attendiamo il 2 ottobre a Roma per vedere cosa ci diranno». Lo staff di Emendatori starebbe però ancora trattando con Pernigotti: i lavoratori dello stabilimento vogliono credere che resti ancora un ultimo minimo spiraglio di speranza

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