Perché il presidente della Mongolia è in quarantena e Salvini ancora no?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-28

Si tratta del primo capo di Stato a essere soggetto alla misura contro la diffusione del nuovo coronavirus. Ma anche il capo dei vigili di Milano, che è stato in Regione da Fontana, si è messo in auto-isolamento. Perché il Capitano no anche se è stato al Pirellone nei giorni scorsi? Non vorrà mettere in pericolo tutti i suoi elettori che incontra tutti i giorni, no?

article-post

Il presidente della Mongolia, Khaltmaagiin Battulga, è in quarantena dopo essere rientrato da una visita di Stato in Cina dov’era stato ricevuto dal presidente cinese, Xi Jinping. Si tratta del primo capo di Stato a essere soggetto alla misura contro la diffusione del nuovo coronavirus. A dare la notizia è l’agenzia ufficiale della Mongolia ripresa dai media internazionali.

Perché il presidente della Mongolia è in quarantena e Salvini ancora no?

E non si può certo biasimare Battulga che sta cercando di tutelare i suoi concittadini dal pericolo di diffusione del virus nel paese. Così come è molto responsabile il comandante della polizia locale di Milano Marco Ciacci, che ha avuto avuto contatti nell’unità di crisi attivata a Palazzo Lombardia e dunque con la collaboratrice di Fontana e quindi si è messo in autoquarantena. Anche Ciacci ha optato (senza dirlo via Facebook) per la stessa forma di isolamento annunciata dal presidente dopo il tampone che è risultato negativo: ovvero regolare lavoro in ufficio, spostamenti ridotti allo stretto necessario e massima cautela e limitazione dei contatti con altre persone.

salvini coronavirus tampone - 2

Visto il comportamento così responsabile delle autorità sia dentro che fuori il paese, però, non si capisce perché Matteo Salvini, che con la Lega e i suoi governatori è stato in prima linea e fin dal primo giorno a chiedere forme di tutela più forti nei confronti del Coronavirus, non si sia messo anche lui in autoquarantena volontaria: Il 24 febbraio infatti il leader della Lega si è incontrato al Pirellone con Fontana per fare il punto della situazione con i leghisti lombardi. All’incontro hanno partecipato tra gli altri anche il consigliere reginale GianMarco Senna e l’onorevole Paolo Grimoldi. La riunione era piuttosto affollata e non è dato di sapere se fosse presente anche la collaboratrice di Fontana risultata positiva al test per il coronavirus. Dopo quell’incontro Salvini ha organizzato anche due incontri al Senato, uno il 25 febbraio e uno ieri. Anche in caso di negatività dei tamponi però a quel punto sarebbero tutti costretti – Salvini in testa – a mettersi in quarantena volontaria per due settimane in modo da evitare di diffondere il contagio. Per Salvini questo significa niente viaggi sui barconi (non vorremo certo rischiare di portare il coronavirus in Africa come fanno gli italiani vero?) ma anche niente comizi e incontri con cittadini ed elettori. E invece il Capitano non ha ancora annunciato l’autoquarantena. E dovrebbe farlo al più presto. Non vorrà mettere in pericolo tutti i suoi elettori che incontra tutti i giorni, no?

Leggi anche: Il Coronavirus in Nigeria portato da un italiano (ma Salvini non diceva di chiudere i porti a loro?)

Potrebbe interessarti anche