Perché il M5S è condannato a vincere ad Ostia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-09-08

Il 5 novembre il X Municipio andrà al voto per eleggere il consiglio e il Presidente. Il M5S è favorito e ha dato il via alle grandi manovre dei lavori pubblici pre-elettorali per far capire ai cittadini quanto sono bravi. L’obiettivo è evitare l’eventuale disfatta di un voto anti-Raggi

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Il 5 novembre si torna al voto a Roma per eleggere il Presidente del X Municipio, quello di Ostia. Il Municipio esce infatti dal commissariamento seguito alla decisione di sciogliere il consiglio municipale per mafia nel giugno del 2015. Per Virginia Raggi e l’Amministrazione pentastellata della Capitale si tratta di un test elettorale importante. I 5 Stelle, dati per favoriti, sono costretti a vincere. Non solo perché nel X Municipio ci abitano 231 mila cittadini romani, non solo perché a Ostia alle amministrative dello scorso anno il M5S ha preso il 43,6% ma soprattutto perché il voto di Ostia verrà usato come termometro per misurare l’efficacia dell’azione di governo della sindaca.

Le grandi manovre del M5S a Ostia

Ed infatti da qualche tempo ad Ostia il Comune si è impegnato in opere di rifacimento ed asfaltatura delle strade, di pulizia dei tombini, chiusura delle buche, sistemazione di nuovi cassonetti per l’immondizia. Il tutto ampiamente documentato sulle pagine Facebook del Presidente del gruppo M5S al Campidoglio Paolo Ferrara che da qualche tempo ha sviluppato un curioso interesse per i lavori pubblici ad Ostia. Il X Municipio è infatti considerato il feudo di Ferrara che al grido di #DecimoRiparte si prodiga a mostrare l’impegno a realizzare tutte quelle opere di pubblica utilità e di manutenzione del territorio che gli elettori sono abituati a veder in prossimità delle elezioni.


La più classica delle mosse pre-elettorali delle amministrazioni in cerca di riconferma che vogliono mostrare ai cittadini quanto sono brave e capaci. Qualche giorno fa Ferrara ha anche accusato ignoti oppositori di aver tentato di boicottare uno dei suoi amati cantieri. Ma per il MoVimento è imperativo vincere ad Ostia. Se il municipio dovesse cadere nelle mani del PD – cosa alquanto improbabile visto che il Partito Democratico è corresponsabile dello sfascio – sarebbe un vero disastro. Nel 2016 Virginia Raggi volle concludere ad Ostia, simbolo dello scandalo di Mafia Capitale, la sua campagna elettorale. E proprio su Ostia si concentrarono le polemiche pentastellate negli ultimi giorni della giunta Marino con tanto di attacchi nei confronti di Libera di Don Ciotti.

La nuova stagione dei lavori pubblici a 5 Stelle

Non fa eccezione la candidata alla Presidenza del Municipio, Giuliana Di Pillo, ex consigliera municipale del X, che ad un anno dalla sua nomina a delegata della Giunta Raggi per Ostia ha scoperto il piacere dei filmati che illustrano la pulizia delle strade e le operazioni di ripristino del decoro urbano. Dopo essere stata accusata di non essere molto presente ad Ostia (nonostante uno stipendio pagato con i soldi pubblici) la Di Pillo ha iniziato a dimostrare un certo attivismo nel monitoraggio di cantieri e lavori di pulizia stradale. La candidata del M5S, eletta con un voto effettuato non su Rousseau ma durante una riunione in un albergo della Capitale annunciata appena 24 ore prima, sfiderà Luca Marsella, canddiato per CasaPound e Don Franco De Donno. Il Centrodestra e il Centrosinistra non sono ancora riusciti a trovare un accordo sui rispettivi candidati.
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A dare la misura di quanto siano importanti queste dimostrazioni “di forza” da parte del 5 Stelle c’è il tentativo della Di Pillo di far sapere agli elettori che le operazioni di bonifica dei rifiuti all’Idroscalo erano partite su sua richiesta.

Rimozione di rifiuti stamattina all’Idroscalo di Ostia. Su mia richiesta è stata attivata l’Ama per effettuare una operazione di pulizia che ha permesso anche la bonifica di una discarica abusiva presente da anni in via degli Atlantici a Tor San Michele.

Una dichiarazione che non è piaciuta al Consorzio Idroscalo Nuovo che ha rivendicato come sia stato proprio il consorzio a fare pressioni sull’Ama per far ripulire la zona. Per il momento ad Ostia è tutto bello, bello, bellissimo. Chissà quanto durerà e chissà come mai il MoVimento 5 Stelle ha scoperto Ostia solo in prossimità delle elezioni.

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