Perché Alessandra Ermellino è uscita dal M5S

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-06-25

L’altroieri mattina ho saputo che Alessandra Ermellino è uscita dal MoVimento 5 Stelle per confluire nel Gruppo Misto. Ho conosciuto Alessandra casualmente e mi è subito piaciuta. Durante il Governo GialloVerde, ho lavorato con Valditara al MIUR. Fra i miei compiti avevo anche quello di relazionare il MIUR con la Difesa. Per questo specifico compito, ho …

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L’altroieri mattina ho saputo che Alessandra Ermellino è uscita dal MoVimento 5 Stelle per confluire nel Gruppo Misto. Ho conosciuto Alessandra casualmente e mi è subito piaciuta. Durante il Governo GialloVerde, ho lavorato con Valditara al MIUR. Fra i miei compiti avevo anche quello di relazionare il MIUR con la Difesa. Per questo specifico compito, ho partecipato al tavolo Charlie per individuare le possibili sinergie. Ad esempio non si capisce perché il Piano Nazionale della Ricerca Militare non sia coordinato con quello del Ministero Università e Ricerca. Non si capisce perché alcune infrastutture militari, in tempo di pace, non siano destinate per raggiungere obiettivi strategici per il Paese. Non si capisce perché la scelta degli esperti che ci rappresentano a Bruxelles non fosse coordinata fra i due Ministeri al fine di ottimizzare i benefici per il nostro paese. Questa attività terminò bruscamente quando Salvini fece scoppiare inopinatamente ed inaspettatamente la crisi di Agosto dello scorso anno. Il nuovo Ministro, Fioramonti, applicò un feroce spoil system, annullò tutte le riforme avviate e cacciò tutti i tecnici che non erano perfettamente allineati con lui indipendentemente se avessero operato bene o male. Un comportamento molto arrogante che non mi aspettavo dai 5Stelle.

alessandra ermellino uscita da m5s

Mentre ero molto deluso da ciò, fui contattato dalla Trenta e dalla Ermellino. Di Maio voleva sostenere l’azione del Governo tramite i facilitatori del Team del Futuro. La Trenta e la Ermellino sapevano del mio lavoro alla Difesa e mi dissero che ero stato apprezzato per la mia serietà e competenza (chissà da chi l’avranno saputo) e mi volevano nel loro team. Purtroppo Di Maio impedì alla Trenta di candidarsi come facilitatore dopo che, almeno a detta dell’ex-ministro della Difesa, era stata incoraggiata a presentarsi dagli alti vertici del Movimento. Un’altra decisione dall’alto, non democratica e tutto sommato del tutto incomprensibile. La Trenta, infatti, era stata la Ministro che più si era opposta alla politica di Salvini dei porti chiusi. In questa occasione avevo conosciuto, in streaming, Alessandra. Mi è sembrata molta motivata, molto idealista. È pugliese, di Crispiano, una cittadina pugliese fra Martina Franca e Taranto, ricca di masserie e agriturismi.

L’altroieri quando ho saputo della notizia le ho telefonato. Mi ha detto che era una decisione dovuta, presa sulla scia della coerenza. Il MoVimento 5 Stelle è per lei diventato uno spazio privo di confronto, ha perso l’aspetto democratico che tanto l’aveva affascinata all’inizio, una forza politica dove il rispetto delle regole e dei valori, che la avevano illusa che un cambiamento fosse finalmente possibile, sono stati calpestati dalle aspirazioni personali. Probabilmente le sarà sembrato di aver vissuto in prima persona la favoletta della Fattoria degli animali di Orwell. All’inizio della rivoluzione, tutti gli animali erano uguali. Una volta che i maiali avevano raggiunto il potere, pur essendo sempre vero che tutti gli animali erano uguali c’era però qualcuno che era più uguale degli altri. A livello nazionale, la politica dei 5 Stelle ha perso lo slancio di rinnovamento che li aveva caratterizzati, conformandosi alla linea politica prima della Lega e poi del Pd. La politica seguita dal Movimento stava e sta diventando sempre più una brutta copia di una politica da Prima Repubblica, di fatti Alessandra Ermellino, nella nota che ha diramato ieri per comunicare il suo allontanamento dal M5S ha detto: “Viviamo tuttora in un sistema politico marcio che necessita di grande coraggio e capacità per essere risanato, tuttavia ho la netta sensazione che il M5S non abbia la forza o la volontà di perseguire realmente questo cambiamento”.

alessandra ermellino uscita da m5s 1

Per quanto riguarda i lavori parlamentari, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i commi 2 e 3 dell’articolo 211 del Decreto Rilancio in cui si dice che la Difesa “può stipulare convenzioni ovvero accordi comunque denominati con soggetti pubblici o privati, volti ad affidare in uso temporaneo zone, impianti o parti di essi, bacini, strutture, officine, capannoni, costruzioni e magazzini, inclusi nei comprensori militari”. Secondo Alessandra il tema della valorizzazione e razionalizzazione dei beni Difesa deve essere ben ponderato, perché sono beni che, per loro natura, sono pubblici e per questo devono mantenere primariamente una destinazione volta al soddisfacimento del bene pubblico e non del profitto privato. Inoltre poco o nulla di quanto era stato promesso in campagna elettorale è stato fatto per i cittadini che portano le stellette. Mi ha detto che era amareggiata ma non poteva più accettare un Movimento retto in modo così accentrato e così supino alla volontà delle altre forze di maggioranza. Questo non è il Movimento in cui credeva.

L’Italia ha bisogno di Governanti che avvicinino la gente alla politica, che pensino al bene e alla salute dei cittadini, non a parlamentari che si comportano esattamente come i partiti di prima, servi di lobby potenti. Nel gruppo misto Alessandra Ermellino voterà provvedimento per provvedimento secondo coscienza e seguendo solo gli obblighi dati dal voto dei cittadini che l’hanno eletta in Parlamento. Insomma, anche in questo difficile momento, mi è sembrato che Alessandra sia rimasta quella che avevo conosciuto un anno fa: una idealista, un’inguaribile sognatrice e una “rivoluzionaria” assolutamente coerente con i suoi principi.

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