Per Salvini senza la caserma Serena di Treviso non ci sarebbe stato un focolaio: ma quando era ministro non l’ha chiusa

di Maria Teresa Mura

Pubblicato il 2020-08-04

Oggi Salvini ha raccolto l’assist che ieri gli ha lanciato Zaia sui focolai di Jesolo e della caserma Serena di Treviso pubblicando sulla sua pagina Facebook il video della sua conferenza stampa. Il governatore del Veneto ieri infatti aveva affermato che senza quei centri di accoglienza non ci sarebbero stati due importanti focolai. Ma…

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Oggi Salvini ha raccolto l’assist che ieri gli ha lanciato Zaia sui focolai di Jesolo e della caserma Serena di Treviso pubblicando sulla sua pagina Facebook il video della sua conferenza stampa. Il governatore del Veneto ieri infatti aveva affermato che senza quei centri di accoglienza non ci sarebbero stati due importanti focolai: “Nella classifica europea siamo la comunità con minore recrudescenza. Il 55% dei focolai sono non autoctoni, però la situazione è sotto controllo. Non accetto che qualcuno voglia passare l’idea che siamo in un lazzaretto. Tutti i focolai sono sotto controllo” e  aveva precisato sui focolai non autoctoni: “È un rischio concreto. Nel piano di sanità pubblica c’è una parte inerente lo screening della popolazione, soprattutto nelle comunità straniere, come abbiamo già fatto con le badanti, senza nessuna presunzione di discriminazione. Se noi non avessimo avuto questi centri di accoglienza, non avremmo avuto questi due grandi focolai”.

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Ora, a parte il fatto che si potrebbe tranquillamente affermare che senza case di riposo non ci sarebbero stati focolai nell’Antica Scuola dei Battuti e senza imprenditori veneti non ci sarebbero stati focolai a Pojana, quello che Salvini e Zaia sembrano dimenticare è che se il focolaio della caserma Serena è diventato così importante è anche per la concentrazione di tante persone in un unico edificio. Proprio quello che le norme per il distanziamento sociale dicono di non fare, tanto che i positivi che non hanno a disposizione abbastanza spazio a casa vengono spediti nei Covid hotel. Qualche giorno fa però il PD Treviso ha ricordato chi è il responsabile per l’accentramento di tanti “immigrati” in un unico posto: “È di fondamentale importanza capire ora dove sono state le persone positive al virus e se c’è possibilità di tracciare i loro spostamenti: serve massima attenzione in questo senso, il focolaio va circoscritto subito e bisogna garantire sicurezza dal punto di vista sanitario, valutando attentamente l’operato chi ha la responsabilità della gestione della caserma”, aveva spiegato Giovanni Zorzi, segretario provinciale del PD a Treviso, sulle vicenda dei migranti risultati positivi al Coronavirus all’ex Caserma Serena. “Una cosa è certa, comunque: il Coronavirus continua ad essere presente e a fare danni, nonostante quello che dicono Salvini ed il partito di Zaia, ed era risaputo che mantenere così tante persone sotto lo stesso tetto non faceva che innalzare il rischio di una nuova emergenza. Riguardo la posizione della Lega sul tema sottolineo che la concentrazione dei migranti all’ex caserma Serena dipende proprio dalle decisioni di Salvini quando era ministro dell’Interno, che coi suoi decreti ha di fatto cancellato il sistema dell’accoglienza diffusa, evitando di chiuderla ed anzi potenziandola facendoci finire migranti in uscita dagli Sprar”.

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