Economia

Pensioni, le soluzioni per l’uscita nel 2020

neXtQuotidiano 13/01/2020

La serie di soluzioni per lasciare il lavoro con un anticipo di 4-5 anni rispetto al limite di 67 anni della pensione di vecchiaia. Si va da Quota 100 a Opzione donna, dall’Ape sodai ai canali di uscita anticipata riservati a chi ha accumulato molti anni di contribuzione

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Il Sole 24 Ore riepiloga oggi la serie di soluzioni per lasciare il lavoro con un anticipo di 4-5 anni rispetto al limite di 67 anni della pensione di vecchiaia. Si va da Quota 100 a Opzione donna, dall’Ape sodai ai canali di uscita anticipata riservati a chi ha accumulato molti anni di contribuzione.

Accanto alla pensione di vecchiaia ci sono quella anticipata, Opzione donna, alcune soluzioni ad hoc per determinate categorie di lavoratori e soprattutto, nel triennio 2019-2021, Quota 100. Il risultato dell’introduzione di quest’ultima forma di flessibilità, da un lato, e dell’aumento del requisito anagrafico per il trattamento di vecchiaia dall’altro (da 66 anni e 7 mesi a 67 anni), avvenuti entrambi l’anno scorso, lo si vede nei dati sui pensionamenti avvenuti nei primi nove mesi del 2019: le uscite di anzianità/anticipate, inclusa Quota 100, sono state 233 ogni 100pensioni di vecchiaia, mentre nel 2018 il rapporto è stato di quasi 1 a 1.

Nel 2020, ma è già previsto fino al 2022 incluso, il requisito per la vecchiaia non cambierà. Al contempo sono state confermate le altre vie per il pensionamento anticipato: nella maggior parte dei casi dovrebbero rimanere tali anche nel 2021, senza poter tuttavia escludere qualche ulteriore intervento, magari a livello di finestre per la decorrenza (ipotesi che nei mesi scorsi era già stata presa in considerazione per quota 100 e poi accantonata).

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Pensioni, le soluzioni per l’uscita nel 2020 (Il Sole 24 Ore, 13 gennaio 2020)

Un paio, invece, al momento sono prorogate solo per quest’anno. Si tratta di canali di uscita i cui requisiti possono essere raggiunti, a determinate ipotesi, quest’anno dai nati negli anni 19571961 (si veda la grafica a fianco). Una platea che potrebbe cogliere l’occasione e quindi smettere di lavorare in media 4-5 anni prima dei 67 anni di età. Le alternative Tra queste ci sono, per esempio, le lavoratrici che hanno raggiunto nel 2019i58 o 59 annidi età e i 35 di contributi (si veda nel dettaglio l’articolo a fianco). Requisito che, una volta ottenuto, rimane nel tempo e potrà essere fatto valere, volendo, anche nei prossimi anni. Mentre non è dato sapere oggi se questa soluzione sarà offerta anche a chi matura i requisiti quest’anno. Non è un pensionamento, ma un trattamento assistenziale, l’Ape sociale, anch’esso prorogato al momento solo per il 2020.

Leggi anche: Il piano dei sindacati per la pensione a 62 anni

 

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