La pensione a 62 anni con l’assegno tagliato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-22

L’idea è di consentire a chi lo desidera l’uscita anticipata a 62-63 anni di età accettando un taglio del 2,8-3% del montante retributivo (introdotto nel 1996) per ogni anno che serve per raggiungere quota 67 anni. Vale a dire l’orizzonte ordinario della pensione. Calcoli alla mano, la riforma interesserebbe circa 150 mila persone all’anno

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In pensione a 62 anni ma con l’assegno tagliato. Quando nel 2021 si chiuderà l’esperimento di Quota 100 il governo vuole presentarsi con un piano per intervenire sul sistema per consentire a chi, per ragioni anagrafiche o per mancanza dei requisiti, ha mancato, magari di poco, l’occasione di lasciare il lavoro in anticipo. Bocciata l’idea dei sindacati su quota 41, che prevede che chi ha 41 anni di contributi possa andare in pensione indipendentemente dall’età, all’interno dell’esecutivo si ragiona su una ipotesi alternativa che il Messaggero oggi spiega:

Vale a dire consentire a chi lo desidera l’uscita anticipata a 62-63 anni di età accettando un taglio del 2,8-3% del montante retributivo (introdotto nel 1996) per ogni anno che serve per raggiungere quota 67 anni. Vale a dire l’orizzonte ordinario della pensione. Calcoli alla mano, la riforma interesserebbe circa 150 mila persone all’anno, che potrebbero così andare a riposo con 4-5 anni di anticipo rinunciando in media al 5% del trattamento che maturerebbero andando in pensione al raggiungimento degli attuali requisiti di legge. Il tavolo sulla previdenza servirà a definire il pacchetto di misure da inserire nella legge di bilancio, che dovrebbe contenere il prolungamento dell’Ape sociale, con la  possibilità, come chiesto da Cgil, Cisl e Uil, di aumentare le categorie di lavoro gravoso.

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I pensionati in Italia (Il Messaggero, 22 agosto 2020)

Tra gli interventi previsti anche la proroga di Opzione donna, agendo su alcuni aspetti in sospeso come part time verticale e fondo esattoriale. Nell’incontro del 16 settembre si farà una valutazione più generale su come evitare lo scalone al 2021. Quota 100 è confermata fino alla scadenza dell’anno prossimo e serve garantire una flessibilità più diffusa, differenziando tra settori e gravosità
del lavoro. A proposito di Opzione donna Giuliano Cazzola, esperto di previdenza, ricorda che «attualmente i nuovi requisiti prevedono la possibilità di pensionamento anticipato per le lavoratrici che entro il 31 dicembre 2019 (rispetto al 31 dicembre 2018 previsto dalla normativa previgente) hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e una età pari o superiore a 58 anni nel caso di dipendenti e un anno in più nel caso di lavoratrici autonome».

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