Opinioni
No, il problema non è il PD. Il problema sono quelli del PD che fanno finta di non capire
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-02-10
Coloro che prendono in giro i grillini perché scrivono post fotocopia oggi dovrebbero dare un’occhiata agli status di Matteo Orfini, Emanuele Fiano e Andrea Romano. Il presidente del Partito Democratico e i due autorevoli parlamentari infatti oggi hanno scritto status quasi identici nei quali parlano di Macerata, del fatto che Luca Traini abbia sparato anche […]
Coloro che prendono in giro i grillini perché scrivono post fotocopia oggi dovrebbero dare un’occhiata agli status di Matteo Orfini, Emanuele Fiano e Andrea Romano. Il presidente del Partito Democratico e i due autorevoli parlamentari infatti oggi hanno scritto status quasi identici nei quali parlano di Macerata, del fatto che Luca Traini abbia sparato anche all’ingresso di una sede del PD e poi parlano di “autorevoli commentatori” (o commenti) in cui si sostiene che il problema per gli antifascisti di oggi è il PD. Di cosa stanno parlando le tre grazie (non vedo, non sento, non parlo) del Partito Democratico?
Con un atto di profonda disonestà intellettuale – perché non lo nominano visto che rischiano che poi qualche loro lettore vada a leggerlo e approvi quello che ha scritto – tutti e tre se la stanno prendendo con quello che ha scritto oggi Ezio Mauro su Repubblica. Nell’editoriale “La sinistra che dimentica la sua storia” l’ex direttore di Repubblica ha chiaramente fatto fischiare le orecchie a quelli come Fiano, Orfini e Romano, ad esempio scrivendo:
Quando i partiti si riducono a semplici comitati elettorali, e non hanno più ideali politici a cui riferirsi perché vivono nell’estemporaneo, diventano subalterni al senso comune, suoi replicanti. Invece di orientare l’opinione pubblica la inseguono gregari, perché invece di testimoniare una storia affogano nella cronaca. Con il risultato di far mancare al Paese l’interpretazione degli avvenimenti attraverso le grandi culture politiche di riferimento e la loro pedagogia. Nell’Italia estrema di oggi, si scopre così quant’è difficile dirsi moderati, e dirsi riformisti.
Oppure rimarcando che:
Cosa vuol dire il proposito di Renzi di «abbassare i toni», dopo Macerata? Prima di tutto un tono bisogna averlo. Bisogna saper leggere la banalizzazione quotidiana del fascismo che si pratica nell’ignoranza della storia ma soprattutto nell’indifferenza generale, bisogna testimoniare a testa alta i valori dell’accoglienza nella responsabilità, bisogna separare la politica dalla xenofobia, bisogna pretendere che la violenza venga ripudiata senza ambiguità.
Per queste ragioni di democrazia si può andare in piazza dopo Macerata e a Macerata, invece di inseguire impossibili elettori di destra col rischio di aprire altre falle a sinistra: per non saper cosa fare, per non saper cosa dire, per non sapere in realtà cos’è la sinistra oggi in un Paese come l’Italia.
Ezio Mauro, come sarebbe chiaro anche a uno che non sa leggere o a un analfabeta funzionale – e come è chiarissimo a quelli che commentano gli status di Fiano, Orfini e Romano – sta in realtà sbattendo in faccia allo stato maggiore del Partito Democratico e in primis a Matteo Renzi non che il problema sia il PD, ma che il problema sono quelli come Renzi, Fiano, Orfini e Romano: ovvero quelli che per mero calcolo elettorale ritengono che non sia utile per il Partito Democratico parlare di fascismo e scendere in piazza a Macerata, sacrificando a un ipotetico guadagno alle urne uno degli ideali che ha messo insieme il partito in cui oggi militano. Ma siccome a questo argomento Orfini e soci non sanno rispondere allora inventano che ci sia un matto che va in giro a dire che Macerata è colpa del PD o che sia il PD il problema. Modestoni! Non vogliono proprio dirlo che il problema in realtà sono loro.