Un italiano a Parigi

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-06-23

A Parigi per lavoro. Appena arrivato in città (alloggiavo vicino a Place de Vosges), l’atmosfera tipica di Parigi mi ha conquistato immediatamente. È una città fantastica, che conquista il turista e il viaggiatore. Immagino che sia l’unica città dove se apparisse ad un angolo un vecchio organino o un teatrino di Marionette, nessuno si sorprenderebbe …

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A Parigi per lavoro. Appena arrivato in città (alloggiavo vicino a Place de Vosges), l’atmosfera tipica di Parigi mi ha conquistato immediatamente. È una città fantastica, che conquista il turista e il viaggiatore. Immagino che sia l’unica città dove se apparisse ad un angolo un vecchio organino o un teatrino di Marionette, nessuno si sorprenderebbe più di tanto. Rispetto al passato vedo i parigini molto più felici e spensierati. Anche l’integrazione ha fatto passi da gigante: le coppie miste sono frequentissime. Gli attentati terroristici sembrano lontani anni luce, solo i poliziotti, ad ogni angolo della strada, ricordano che è un pericolo tutt’altro che passato.

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Anche il tragico incendio di Notre Dame sembra non aver toccato più di tanto l’atmosfera cittadina. Difficile poter descriverla questa atmosfera: spensierata e gaudente come quella di Obelix e Asterix, sensuale come quella di Ultimo Tango a Parigi, ammaliatrice di turisti come in un Americano a Parigi, sognatrice come quella del Favoloso mondo di Amélie. La città è pulita ed accogliente. Forse un po’ cara, ma in cambio uno respira la magica atmosfera della città che non ha prezzo…. Durante la mia permanenza sono stato a visitare l’osservatorio astronomico, a fare il classico giro in battello per la Senna e ho bighellonato per la città approfittando della giornata delle musica. Numerose orchestrine agli angoli della città mescolavano note e ritmi in modo confusionario ma piacevole. La casa dove abitavo, come tutte le case parigine, era piccola, ma lo spazio era sapientemente utilizzato. Una piccolissima bomboniera con annesso un piccolo, ma fornitissimo hortum clausum.

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Parlando con i Parigini, mi son reso conto che la situazione politica italiana è del tutto incomprensibile. Notizie spesse volte errate, ancora più spesso non complete, rendono del tutto indecifrabile la direzione della nostra politica. Quasi tutti mi hanno chiesto se e quando Renzi sarebbe tornato al potere. Vedono come il fumo nell’occhio la Lega a causa della vicinanza con il Fronte Nazionale della Le Pen, meno male sono visti quelli del Movimento 5 Stelle (nonostante il loro supporto ai Gilet Gialli) perché li considerano sì del tutto incapaci ma li considerano anche ingenui rivoluzionari mossi dal sacro fuoco di voler combattere partiti completamente corrotti come sarebbero (per loro) sia FI che il PD (arrivavano in Francia dell’Italia solo notizie riguardanti gli arresti di nostri politici, è difficile che non considerino tutta l’Italia corrotta) .

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D’altra parte, la loro situazione politica, pur non essendo anche essa immediata, può essere spiegata. Sono retti da un Presidente tecnocrate che tutti considerano capace, intelligente, onesto e pragmatico. La politica perseguita da Macron, però punta a risanare i conti per cui è basata su sacrifici non sempre accettati dalla popolazione. Fino a poco tempo fa, il voto di protesta poteva scegliere solo di andare a Sinistra, sperdendosi in una serie di partitini, o a Destra dalla Le Pen, sostanzialmente rendendo inutile il voto in quanto la Le Pen, solo per imprevedibili e rarissime congiunzioni astrali, potrebbe andare al governo. Adesso la situazione è un po’ più arricchita in quanto si è aggiunta la possibilità di votare i Verdi. Alle prossime elezioni sarà un testa a testa fra Macron e i Verdi su chi arriverà secondo (dietro la Le Pen) per il ballottaggio e quindi diverrà Presidente (perché la Pen non raccoglierà mai i consensi della maggior parte dei Francesi). Due sono le cose di Parigi che apprezzo: la prima è l’arte di saper perseguire il bello e di saper confezionare le loro cose belle in modo da renderle irresistibili. Basta vedere la differenza di come si presentano al turista Roma e Parigi. Tutte e due in potenza bellissime. Ma Roma piena di buche, infestata da gabbiani e topazzi e con la spazzatura straripante in ogni luogo. Invece Parigi pulitissima, con ogni angolo pensato per incuriosire ed appassionare, con le sue botteghe fantastiche e varie. La seconda è la capacità di programmare. Quando dopo ampia discussione, viene decisa una direzione da seguire, tutta la Nazione, ordinatamente, la segue. L’impronta Napoleonica si avverte in questo senso forte di appartenenza a una Nazione. Per esempio, adesso la linea politica va verso l’Africa (vista come l’area del futuro boom economico), l’Artificial Intelligence e lo Spazio e tutto il Paese segue, disciplinato, la direzione indicata dalla classe governante. Da noi invece l’anarchia regna sovrana e generalmente il caos, purtroppo per noi, non partorisce stelle danzanti (come diceva Nietzsche) ma solo povertà e miseria.

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