Fact checking

Salvini e la manovra d’estate

Alessandro D'Amato 23/06/2019

Ogni estate ha la iattura del tormentone, quest’anno non abbiamo Despacito ma la manovra del Capitano (porta in alto la mano)

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Matteo Salvini intende imprimere una accelerazione alla definizione della manovra per il 2020 (che si preannuncia molto difficile), ha iniziato a parlare di choc fiscale e ha convocato le parti sociali al Viminale per un primo scambio di idee. Soprattutto, il ministro dell’Interno parrebbe intenzionato ad anticipare all’estate i contenuti della legge di bilancio 2020. Un bel colpo di scena, se fosse vero.

Salvini e la manovra d’estate

In realtà Salvini pare invece avere più voglia di tramutare l’estate in una lunga campagna elettorale preventiva per scopi suoi. Che potrebbero portare anche alla caduta del governo Conte prima del varo della legge di bilancio, allo scopo di evitare di trovare le coperture per gli impegni-monstre sottoscritti l’anno scorso. Già sulla flat tax Salvini è diventato improvvisamente timido, annunciando impegni economici molto inferiori a quelli promessi negli scorsi mesi.

Spiega oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma di Mario Sensini che nei piani della Lega, che non a caso è contraria all’utilizzo dei risparmi del reddito di cittadinanza, tenere il 2,1% nel 2019 Ue è fondamentale soprattutto per abbattere il conto della spesa che ci attende l’anno prossimo: 23 miliardi per sterilizzare l’Iva, e 15 per la riduzione delle tasse alle famiglie.

La blindatura dei conti del 2019 può creare un margine di deficit da utilizzare nel 2020. Secondo i calcoli della Lega sarebbero 5 miliardi. Altri 5 verrebbero dai tagli alla spesa (anche dall’aggiustamento su quota 100 e reddito), altri 5 ancora da nuove entrate, che la Lega intende come recupero dall’evasione. Sul piatto della bilancia, poi, ci sono i quasi 10 miliardi del bonus Renzi degli 80 euro, che diventeranno una detrazione, prima tappa della flat tax per le famiglie.

salvini flat tax costo 10 miliardi - 3

E nel conto, spiegano i collaboratori di Salvini, vanno messe tutte le «una tantum» che lo Stato incasserà grazie a rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle. Non sono entrate ricorrenti, ma possono funzionare per rinviare ancora di un anno, al 2021, gli aumenti dell’Iva.

Tempo d’estate, il Capitano va alle Grandi Manovre

Ilario Lombardo sulla Stampa sostiene però che i grillini abbiano fiutato la trappola (sarebbe la prima volta): per Conte e per Di Maio è facile intuire il perché.

Se alla fine le garanzie del ministro dell’Economia Giovanni Tria dovessero bastare alla Commissione, il leghista si troverebbe imbrigliato in una sorta di pacificazione con l’Europa ma con un’incognita sulla manovra di autunno che dovrebbe tenere a battesimo l’introduzione della cosiddetta flat tax. Il leader teme che risolta la questione delle finanze del 2019, Bruxelles chiederà maggiori dettagli sul 2020. Entro fine luglio, infatti, il Tesoro dovrà consegnare ai commissari un prospetto per l’anno prossimo.

manovra d'estate salvini

I numeri dell’Italia (Corriere della Sera, 23 giugno 2019)

Se la cosiddetta flat tax sarà confermata in cima all’agenda di bilancio, l’Italia si troverebbe nella condizione di dover chiarire dove troverà i soldi per realizzarla. Soldi che al momento nessuno sa dove scovare. Dal Mef sembra esserci molto più ottimismo. Mercoledì l’assestamento di bilancio potrebbe produrre 5 miliardi (risultato di maggiori entrate da fatturazione elettronica, lotta all’evasione, compreso oltre un miliardo dal contenzioso Gucci). Più tre miliardi di risparmi da Reddito di cittadinanza e Quota Cento (da anticipare con i trasferimenti del Tesoro e confermare in consuntivo a fine anno) e due miliardi congelati nel 2018 e resi definitivi. Il totale si avvicina a una cifra che potrebbe essere di compromesso con l’Ue ma non neutralizzerebbe Salvini.

In questa ottica anticipare la manovra servirebbe a Salvini per avere la certezza del provvedimento. Oppure per far capire agli italiani che il governo è caduto perché lui voleva tagliare le tasse. Si tratta di una balla, ma state certi che ci crederanno.

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