Opinioni

Paolo Ferrara e la tessera del Partito Democratico bruciata

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-01-15

Il ruspante Paolo Ferrara, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Ostia e specialista in spostamenti di tritovagliatori, ieri su Facebook ha pubblicato un video in cui si vedono due ragazzi intenti a bruciare quella che sembra una tessera del Partito Democratico, accompagnando il tutto con un messaggio che parla della telefonata di De Benedetti a […]

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Il ruspante Paolo Ferrara, capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Ostia e specialista in spostamenti di tritovagliatori, ieri su Facebook ha pubblicato un video in cui si vedono due ragazzi intenti a bruciare quella che sembra una tessera del Partito Democratico, accompagnando il tutto con un messaggio che parla della telefonata di De Benedetti a Renzi nella vicenda del decreto sulle banche popolari:

Caro elettore del Partito Democratico lo so che ci rimani male nel sentire che “Renzi ha parlato con De Benedetti dando un’informazione fondamentale che ha consentito all’editore de la Repubblica, La Stampa e l’Espresso di lucrare plusvalenze di 600 mila euro in tre giorni, mentre andavano in fumo i risparmi di migliaia di piccoli risparmiatori”. Stai pensando che sono persone orribili?
Forse hai appena strappato o bruciato la tessera del partito pensando che tutto questo sia un sistema amorale, costruito su scambi di favori, informazioni privilegiate e speculazione finanziaria?
Ci siamo rimasti male anche noi e specialmente i nostri parlamentari che restituiscono ai cittadini e ai servizi essenziali del Paese milioni di euro di finanziamento pubblico e parte dei loro stipendi per favorire l’impresa grazie al microcredito.
Ci sono rimasti male sopratutto quei risparmiatori che in quel momento stavano perdendo i denari messi da parte da una vita e che l’orribile personaggio avrebbe dovuto tutelare al posto di fare decreti salva banche indecenti.


L’uscita di Ferrara non è stata molto gradita dagli esponenti del PD romano:
paolo ferrara tessera pd

Leggi sull’argomento: Quando De Benedetti dava del “caz…” a Renzi

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