Orwell era un profeta: i due minuti d’odio sulla Sea Watch

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-07-01

In 1984, Orwell immaginava che, in un mondo futuro, il sistema democratico era entrato in una crisi irreversibile ed era stato sostituito da un sistema totalitario, falsamente democratico, basato su alcuni principi: – La scienza era condannata e bandita per la sua oggettività. 2+2 non doveva fare necessariamente 4…. – Le conversazioni degli individui erano …

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In 1984, Orwell immaginava che, in un mondo futuro, il sistema democratico era entrato in una crisi irreversibile ed era stato sostituito da un sistema totalitario, falsamente democratico, basato su alcuni principi:

– La scienza era condannata e bandita per la sua oggettività. 2+2 non doveva fare necessariamente 4….
– Le conversazioni degli individui erano intercettate e monitorate dal Grande Fratello
– L’avversario politico non era combattuto, era, più semplicemente, odiato..
– La storia era manipolata.

Che tutti questi 4 punti siano attualmente implementati, mi sembra una constatazione pacifica.

1) La Scienza è irrisa. I Terrapiattisti hanno la stessa dignità di coloro che dicono che la Terra è sferica. Gli Antivaccinisti sono considerati alla stessa stregua dei vaccinisti, etc etc. D’altra parte è ovvio che il metodo scientifico vada combattuto: insegna a ragionare e ad essere oggettivi. Gli scienziati hanno il grande difetto di essere meno manipolabili e meno permeabili a tesi complottiste.

2) La cronaca è piena di scandali. Noi dell’Università viviamo uno scandalo dopo l’altro.. Non contesto che ci possano essere corrotti e disonesti nel mono accademico. Contesto il modo di procedere. Le accuse si basano su intercettazioni. Queste, decontestualizzate, vengono pubblicate sui Giornali rendendo dei mostri alcuni miei colleghi. Spesso, al susseguente processo, questi colleghi vengono assolti in primo grado perché le frasi, contestualizzate, non nascondevano alcun comportamento illecito. Ma, intanto, quei poveri colleghi sono stati messi alla gogna. 2 folle che nell’epoca della Privacy, sia permessa e tollerata una simile intrusione nella vita provata delle persone. Pubblicare stralci di conversazioni private (spesse volte non correlate ai reati contestati) e sbattere il mostro in prima pagina (senza accertarsi che ciò corrisponda a verità) è una violazione mostruosa dei diritti del singolo individuo.

3) I due minuti d’odio erano una pratica collettiva esercitata dal governo del Grande Fratello. Tale pratica collettiva veniva attuata sui posti di lavoro e consisteva nel riunirsi “spontaneo” degli astanti, al segnale emesso da altoparlanti, dinanzi a un teleschermo che proiettava immagini del nemico supremo della patria Oceania, Emmanuel Goldstein, scene di guerra e sequenze studiate per coinvolgere psicologicamente gli spettatori, accompagnate da suoni e rumori fastidiosi. Dopo pochi secondi il pubblico iniziava a dare in escandescenze e a inveire contro Goldstein. Chiunque non fosse totalmente coinvolto in questi momenti di odio feroce ed inconsulto, veniva considerato come un possibile traditore. Questo meccanismo rappresentava, tra le altre cose, una valvola di sfogo dell’aggressività dei cittadini e un modo per individuare un capro espiatorio da demonizzare addossandogli la colpa delle difficoltà della vita quotidiana. I “due minuti d’odio” erano funzionali a mantenere un controllo ancora più stretto e serrato sul popolo e sui membri del partito. Adesso viviamo le giornate di odio verso Carola, verso Salvini, verso Saviano, verso Camilleri e temo che tutto ciò avvenga per la stessa ragione che in 1984.

Carola Rackete sea watch salvini gogna - 1

4) La storia deve essere manipolata. Poco più di venti anni fa, l’Italia viveva un’emergenza simile a questa. L’Albania era nel caos e migliaia di Albanesi cercavano di fuggire verso l’Italia. Certo, era una emergenza molto meno grave di quella di adesso. Gli Albanesi sono solo qualche milioni di individui e gli Africani più di un miliardo. Non c’era allora il terrorismo islamico e gli albanesi sono molto più facilmente integrabili nella nostra società che gli attuali migranti. Eppure il Governo (Prodi!) reagì in modo molto simile a quello attuale. Prodi dichiarò che “La sorveglianza dell’immigrazione clandestina attuata anche in mare rientra nella doverosa tutela della nostra sicurezza e nel rispetto della legalità che il governo ha il dovere di perseguire” ed attuò un blocco navale. Nel corso di questo blocco, una nostra corvetta speronò una nave carica di profughi albanesi provocando la morte di circa 100 persone (81 vittime di cui si ritrovò il corpo e più di una ventina di dispersi). Il Comandante della Nave Albanese (che era stato speronato, non che aveva speronato come Carola!) è stato condannato a 3 anni e 6 mesi in Cassazione per manovre navali scorrette. Stranamente nessuno ricorda questo precedente così simile all’episodio di Sea Watch 3… Temo che nessuno lo ricordi perché non funzionale alla strategia dei due minuti d’odio: come puoi odiare Salvini se Prodi, in una situazione analoga, si era comportato nello stesso modo? E per lo stesso motivo, come si potrebbe accusare i sinistri di odio verso le radici cristiane del Paese se si ricorda l’attuazione del blocco navale di Prodi, fatto proprio per difendere l’Italia e la sua cultura da una immigrazione incontrollata?

Purtroppo, temo che la vicenda della Sea Watch 3 sia funzionale sia per il fronte interno (distrae dalle vere emergenze del paese: alta disoccupazione, salari troppo bassi, forte emigrazione di giovani Italiani in altri Paesi) e sia per il fronte europeo (mette a nudo l’ipocrisia degli altri Stati Europei che hanno lasciato sola l’Italia a fronteggiare l’invasione di profughi africani). Perché mai si dovrebbe affrontare razionalmente il problema, quando, grazie alla Sea Watch 3, si può implementare la strategia dei “due” minuti di odio verso gli avversari politici?

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