Ora Salvini ha cambiato idea sulle sanzioni alla Russia | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-12

Il leader della Lega, intervistato dal Tg3, sostiene che si possa proseguire sulla strada delle sanzioni, ma l’Europa deve garantire supporto agli italiani

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Quando dall’Ucraina arrivavano notizie del prosieguo dell’offensiva russa su molti territori, un Matteo Salvini sugli scudi creò un enorme imbarazzo all’interno della coalizione di centrodestra giudicando inutili le sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin. Ora qualcosa è cambiato. Da Kiev arrivano continui aggiornamenti sulla controffensiva ucraina con la riconquista di alcuni territori, come le città di Izyum e Kupiansk dove l’esercito inviato dal Cremlino è stato costretto al ritiro. E ora, il leader della Lega cambia la versione sulle sanzioni nei confronti di Mosca.

Salvini adesso ha cambiato idea sulle sanzioni contro la Russia

Nel corso della sua intervista al Tg3, il leader della Lega non ha sicuramente “santificato” le modalità con cui l’Unione Europea ha emesso numerosi pacchetti di sanzioni nei confronti della Russia di Putin a causa dell’invasione e della guerra contro l’Ucraina. Ma, a differenza di quanto fatto in passato, la narrazione del segretario del Carroccio è cambiata. Sia nei toni che nei modi (ma anche per quel che riguarda il cuore della questione).

“La Lega ha sempre votato qualsiasi intervento in difesa del popolo ucraino. Sanzioni comprese. E se serviranno continueremo a sostenerle. L’importante è che se le sanzioni vanno avanti per mesi e non mettono in ginocchio Putin, ma fanno chiudere i negozi, i bar, i ristoranti, le stalle e le fabbriche in Italia, l’Europa che impone le sanzioni protegga i risparmiatori, gli operai e i lavoratori italiani. La pace vale tutto, l’Ucraina va difesa. Però non possono rimetterci solo gli italiani”.

Le sanzioni alla Russia, dunque, non sembrano più essere “inutili”. E questa posizione, espressa nel corso delle precedenti settimane, aveva provocato un visibile malcontento all’interno della coalizione di centrodestra. Perché, per esempio, Fratelli d’Italia non ha mai messo in dubbio la validità di questo atteggiamento da parte dell’Unione Europea. Cosa che, invece, Salvini e gli esponenti del suo partito hanno fatto a ripetizione. Fino a oggi.

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