Gelosia e vendetta: cosa c’è dietro l’omicidio del professore alle Saline di Tarquinia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-10

Secondo gli inquirenti l’omicidio di Dario Angeletti, professore dell’Università della Tuscia, potrebbe essere avvenuto per motivi passionali

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Iniziano a delinearsi sempre più i contorni della vicenda che ha visto l’omicidio di Dario Angeletti, biologo marino e docente dell’Università della Tuscia trovato morto per un colpo di pistola alla testa – come accertato anche dall’autopsia – in un’auto del parcheggio per camper delle Saline di Tarquinia, vicino Roma. Nell’ambito delle indagini è stato disposto il fermo di un 68enne, Claudio Cesaris, che ha avuto un malore durante l’interrogatorio con gli inquirenti e si trova ora piantonato nel reparto di Osservazione breve dell’ospedale di Belcolle di Viterbo.

Gelosia e vendetta: cosa c’è dietro l’omicidio del professore alle Saline di Tarquinia

Sulla vicenda c’è il massimo riserbo imposto dalla Procura di Civitavecchia, ma con il passare delle ore si fa largo la conferma di quanto ricostruito in un primo momento: si tratterebbe di un omicidio passionale, legato forse a una ex studentessa diventata poi ricercatrice, che aveva una relazione sentimentale con Cesaris – all’epoca funzionario tecnico dell’Università di Pavia – avrebbe stretto un’amicizia proprio con la vittima. Tra le ipotesi di chi indaga c’è quindi quella che si sia trattato di una vendetta: un appuntamento in un luogo isolato, come il parcheggio delle Saline, il gesto improvviso di estrarre l’arma e fare fuoco, tanto rapido che Angeletti non sarebbe neanche riuscito a slacciarsi la cintura di sicurezza.

La presenza di Cesaris a Tarquinia Lido è stata confermata dalle riprese di alcune telecamere di sicurezza, oltre che dall’analisi di celle e tabulati telefonici. I suoi vicini, sentiti da Repubblica, parlano di un uomo “sempre solo e molto riservato”. “L’avrò incontrato quattro o cinque volte – dice un uomo che abita nel suo stesso palazzo – e lui salutava sempre con garbo, ma di lui non ho mai saputo nulla”. Tarquinia intanto si prepara a onorare la memoria del professore, figlio di un medico molto noto in città, con il Comune pronto a indire una giornata di lutto quando ci sarà il nulla osta per i funerali.

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