Nunzia Catalfo e il Jobs Act che non è così male

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-11

«Ho lavorato bene con la Lega, ma credo che non mi troverò male con la sinistra, proprio perché ci possono essere sensibilità comuni. E punti su cui iniziare a collaborare».

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La ministra del Lavoro Nunzia Catalfo esordisce nel suo nuovo ruolo rivalutando il Jobs Act e fissando paletti per il governo gialloverde: quota 100 e reddito di cittadinanza non si toccano. In un’intervista rilasciata a Simone Canettieri per il Messaggero la ministra che nel 2015 voleva uscire dall’euro si scopre molto allineata sia con l’attuale alleato che con quello precedente:

«Ho lavorato bene con la Lega, ma credo che non mi troverò male con la sinistra, proprio perché ci possono essere sensibilità comuni. E punti su cui iniziare a collaborare».

Ma come: e il Jobs Act di Renzi dove lo mettete? Lei e i suoi colleghi del M5S lo avete martellato e crivellato di critiche e dichiarazioni per giorni, settimane, mesi.
«Credo che occorra fare una distinzione. Quando parliamo di Jobs Act non si può dire che sia tutto sbagliato».

Questa è una notizia. O, come minimo, una conversione. Anzi, per tenersi bassi, è il primo miracolo rosso giallo: sta riabilitando la riforma Renzi sul lavoro, lo sa?
«Bisogna essere lucidi e guarderà la riforma nella sua complessità. Ad esempio la nascita dell’Anpal, la nuova agenzia per l’occupazione, è stato un fatto positivo e importante che non mi sento di criticare. Così come altre politiche sul lavoro. Occorre avere appunto uno sguardo d’insieme e non essere faziosi».

Si sta già riposizionando? Di questo passo rivaluterete anche la riforma Boschi?
«No, il discorso è proprio così: il mondo del lavoro ha mille punti di vista che vanno tenuti in considerazione. Il Jobs Act non è tutto da cancellare.».

nunzia catalfo

Intanto giù le mani dal Reddito?
«Sì, e anche da Quota 100. Le abbiamo fatte inserire nel nostro programma per noi sono importanti». Anche se gli effetti di Quota 100 tardano ad arrivare? «Il meccanismo funzionerà con il tempo e inizia a dare i primi frutti con le prime uscite dal pubblico impiego».

Ora difende un cavallo di battaglia della Lega.
«Era del governo e fa parte del programma di questo nuovo esecutivo. Parliamo di una misura migliorabile, questo sì. Ma che non sarà toccata».

EDIT: Nunzia Catalfo in una nota smentisce di aver rilasciato l’intervista al Messaggero

 

”Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, non ha mai rilasciato alcuna intervista al quotidiano ‘Il Messaggero”’. E’ quanto si legge in una nota del Ministero del Lavoro. ”Il giornalista Simone Canettieri, che ieri ha avvicinato il Ministro prima nei corridoi del Senato e poi nell’ascensore di servizio per presentarsi e scambiare alcune brevi considerazioni con lei, le attribuisce oggi dichiarazioni mai pronunciate perché frutto di domande mai poste. Soprattutto, mai è stata pronunciata l’affermazione relativa al Jobs Act usata nel titolo (”Non butto il Jobs Act”). Questo modo di fare giornalismo non serve ad informare. Per questo, il Ministro Catalfo si riserva di tutelare la propria immagine nelle sedi competenti”.
Il Messaggero invece conferma tutto:
“Confermiamo integralmente l’intervista al ministro Catalfo e i virgolettati a lei attribuiti. Inoltre, fino alla tarda serata di ieri, il portavoce e lo staff del ministro – con messaggi e telefonate che ci riserviamo di pubblicare – hanno chiesto di poter rileggere il testo dell’intervista, rammaricandosi di aver preso impegni con altre testate. Dunque, negare il giorno dopo l’intervista è un falso facilmente smentibile e dimostrabile”. E’ quanto si legge in un comunicato de ‘Il Messaggero’.

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