La ragazza aggredita e insultata a Vignola perché aveva un cartello contro Salvini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-09-10

Salvini organizza a Vignola una tappa della sua campagna elettorale permanente proprio mentre è in corso una manifestazione dedicata ai bambini. Una ragazza ritiene che non si debbano strumentalizzare i più piccoli per fare politica e va al comizio del capo della Lega con un cartello molto semplice. Per tutta risposta viene ricoperta di insulti, strattonata e spintonata da dei distinti signori eccitati dalla presenza del Capitano

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Domenica 8 settembre il senatore Matteo Salvini era a Vignola (Modena) per “visita evento locale (Via Gramsci) e gazebo Lega (Corso Italia 84/Piazzetta Villa Braglia)”. L’evento locale visitato da Salvini era Bambinopoliuna manifestazione storica per i vignolesi, visto che è giunta quest’anno alla sua XVIII edizione. Un evento dedicato ai bambini e alle associazioni di volontariato. Soprattutto una manifestazione apartitica e apolitica, perché dedicata ai bambini.

«Eccoli quelli di Bibbiano!»

Qualcuno non ha gradito che Salvini politicizzasse una manifestazione per i bambini. E del resto il leader del Carroccio – che è il primo a lamentarsi di quelli che strumentalizzano i bambini – forse avrebbe potuto evitare di farlo. Ma siamo un Paese libero, e quindi come Salvini può andare all’ex mercato ortofrutticolo di Vignola per fare campagna elettorale per le regionali in Emilia-Romagna così i cittadini hanno diritto di criticare questa scelta. È il caso di Federica Zanasi, che è di Vignola ed è studentessa universitaria, che è andata in via Gramsci con un cartello dove era scritto «Politicizzare una festa dei bambini è da pezzenti». Un messaggio per certi versi non difforme dall’appello lanciato dall’ex compagna di Salvini il giorno stesso.

vignola salvini ragazza insultata - 1

Come al solito i fan dell’ex ministro dell’Interno non hanno gradito la presenza di una persona che la pensava diversamente da loro. Federica racconta in un post su Facebook di essere stata «aggredita non solo verbalmente con insulti sul mio aspetto fisico, ma di vedermi accerchiata da diversi Vignolesi e sempre da loro venire strattonata, spinta e perfino ricevere pugni e schiaffi, davanti agli sguardi impassibili di altri Vignolesi che, al posto di intervenire, incitavano i primi».

«Dimagrisci. Sei grassa, sei brutta e sei ignorante»

Nei video pubblicati su Facebook si sentono alcuni cittadini, normali cittadini anche se non proprio pacifici, iniziare con la tiritera di Bibbiano: «gli piacciono quelli di Bibbiano, vengono da Bibbiano» ma si passa presto al tentativo di farle abbassare il cartellone, non sia mai che Salvini lo possa leggere. «Che cazzo siete venuti a fare, nessuno vi ha chiamato» urla una donna, mentre un’altra chiede di chiamare la Polizia (e perché?). «La festa è di là, vai a rompere i coglioni di là» dice una signora per invitarla ad andare da un’altra parte, a Bambinopoli appunto. Oppure a Bibbiano. Non si deve disturbare il comizio, mentre la folla urla “elezioni elezioni” scatenata dall’oratore sul palco.

«Al PD i bambini piacciono, si sa», dice una signora che sta dando – nemmeno troppo velatamente – della pedofila alla ragazza o agli elettori del Partito Democratico. Una signora incita l’amica ad “andarci addosso” e quella accetta il consiglio ed inizia con gli spintoni. Un altro con la scusa di «le facciamo il solletico?» le mette le mani addosso, un’aggressione fisica in piena regola. Ma sono le donne le più manesche, una le sferra un pugno che fa dire al tizio del solletico «questo non sono stato io».

E non mancano gli insulti, quelli tipici di chi sa valorizzare il ruolo della donna in politica come i leghisti: «Dimagrisci. Sei grassa, sei brutta e sei ignorante» ma anche «hai una faccia da culo incredibile». Ad un ragazzo che ha preso le difese di Federica invece è toccato «puzzi». Evidentemente i pacifici elettori della Lega, quelli che vanno sempre con il sorriso e amano la democrazia farebbero di tutto per consentirti di esprimerti. Lei ne è uscita un po’ scossa ma senza traumi. Forse uno: il fatto che nessuno dei suoi concittadini sia intervenuto a fermare quelli che la insultavano, anzi molti di loro si godevano divertiti lo spettacolo. Con un sorriso un po’ ebete e un po’ complice.

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