Ma perché non siamo un Paese normale?

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2019-06-09

Sui giornali è scritto che è stata offerta una posizione importante all’Italia (presidenza del Consiglio Europeo) ma siccome è stata offerta ad Enrico Letta (esponente del PD ed avversario del Governo Giallo-Verde in carica) l’Italia l’ha rifiutata. Se fossimo in un Paese normale, questo rifiuto sarebbe censurabile ed esecrabile. Purtroppo non siamo in un Paese né …

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Sui giornali è scritto che è stata offerta una posizione importante all’Italia (presidenza del Consiglio Europeo) ma siccome è stata offerta ad Enrico Letta (esponente del PD ed avversario del Governo Giallo-Verde in carica) l’Italia l’ha rifiutata. Se fossimo in un Paese normale, questo rifiuto sarebbe censurabile ed esecrabile. Purtroppo non siamo in un Paese né normale né civile da circa 100 anni. Secondo me, infatti, l’ultimo grande primo ministro è stato Giolitti. I Partiti di Sinistra stanno giocando sulla rendita di posizione dell’antifascismo ormai da 50 anni. Tutti coloro che non la pensano come loro sono fascisti, combattere contro un Governo non di Sinistra (e quindi per default fascista) è un atto di Resistenza, è necessario votare loro, a prescindere, per ergere una barriera all’Ur-fascismo ormai dilagante in tutto il globo terracqueo. . Perfino loro esponenti, solo perché non allineati alla sinistra della Sinistra, si sono beccati l’epiteto di Berlusconiani e quindi di Fascisti (vedasi la parabola politica di Renzi).

La campagna elettorale per le Europee del PD si è basata solo su accuse (espresse anche in modo violento) di fascismo agli avversari. Proposte costruttive hanno latitato assai. Ora questo atteggiamento, rende impossibile azioni by-partisan, quali la nomina di un avversario politico in una posizione strategica del Consiglio Europeo. D’altra parte come fanno i leader del governo Giallo-Verde a fidarsi di Letta? Qualora eletto, farà il bene dell’Italia o si impegnerà fino in fondo per la sconfitta del mostro bi-teste DiMaio-Salvini anche a costo di danneggiare il Paese?
Io credo che questo atteggiamento derivi dall’egemonia culturale impostata dai tempi di Gramsci. Ora, la strategia Gramsciana era perfettamente adeguata quando è stata concepita (l’Italia era sotto il tallone di ferro della dittatura fascista) e probabilmente abbastanza adeguata nell’era Togliattiana. Ma adesso? Come si fa ad avere l’arroganza e la stupidità di dire che i giornalisti bravi sono solo di Sinistra? Che i magistrati bravi sono solo di Sinistra? Che le persone oneste sono solo di Sinistra? Se i Governi di Sinistra hanno nominato in posizione chiave solo persone con tessera (indipendentemente dalle loro capacità), poi i politici di Sinistra non possono lamentarsi se il Governo Giallo-Verde fa lo stesso.

Ormai nei Ministeri, negli Apparati Statali, nei Giornali, l’egemonia culturale ha prodotto una dirigenza, spesse volte incapace ed inetta, messa su grazie alla tessera. E’ ormai un dato assodato ed evidente per la gran parte della popolazione italiana. Dare del fascista e (ancora peggio) dello stupido all’operaio che vota Lega o al borgataro che vota Meloni o al disoccupato Meridionale significa crogiolarsi in un’idea (malsana) di superiorità mai surrogata dai fatti (come diceva il grande Cipolla gli imbecilli sono equi-distribuiti in tutti gli ambienti: sia destra che a sinistra) e, adesso, non più surrogata neanche dagli esiti elettorali. Pensiamo ad esempio al surreale pamphlet di Eco “Elogio di Franti” dove elogiava gli atti vandalici di Franti e perculava DeRossi e Garroni e tutti i militari morti nella I Guerra Mondiale. Fu accolto da peana e tripudi di intellettuali organici. Se l’avesse scritto adesso, sarebbe stato fortemente criticato e avrebbe fatto perdere voti alla Sinistra (esattamente come capita, puntualmente, per ogni intervento di Saviano o di Gad Lerner). Ecco, la Sinistra deve capire che i tempi sono cambiati, che l’egemonia culturale non “tira” più. Che gli avversari vanno sconfitti con proposte e programmi e non con anatemi. E quando capirà questo potrà legittimamente indignarsi dell’atteggiamento (censurabile) degli avversari politici che preferiscono perdere una “posizione” piuttosto che darla a un Italiano dello schieramento opposto.

Leggi sull’argomento: Cosa c’è dietro il bombardamento di Di Maio e Salvini sui minibot

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