Nicola “Naomo Lodi” indagato per istigazione alla corruzione in concorso

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-12-06

Nicola Naomo Lodi, vicesindaco di Ferrara e il leghista Stefano Solaroli sono indagati per istigazione alla corruzione in concorso. L’accusa nasce dall’audio di Piazzapulita in cui Solaroli parlava di un posto di lavoro offerto alla consigliera “scomoda” Anna Ferraresi (ora passata a Gruppo Misto) in cambio delle sue dimissioni dal consiglio comunale

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Nicola Naomo Lodi, vicesindaco di Ferrara e il leghista Stefano Solaroli sono indagati per istigazione alla corruzione in concorso. Nel fascicolo aperto dal pubblico ministero Ciro Alberto Savino i due esponenti leghisti risultano indagati in concorso per la vicenda che nel gennaio scorso aveva sollevato un polverone politico: un posto di lavoro offerto alla consigliera “scomoda” Anna Ferraresi (ora passata a Gruppo Misto) in cambio delle sue dimissioni dal consiglio comunale

Nicola “Naomo” Lodi indagato per istigazione alla corruzione

La storia era nata quando Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli aveva pubblicato l’audio di una conversazione tra il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Ferrara Stefano Solaroli e l’allora consigliera comunale leghista Anna Ferraresi considerata una “piantagrane” dalla partito perché continuava a denunciare casi di degrado urbano anche dopo la storica vittoria leghista. Nella conversazione Solaroli propone alla Ferraresi un posto da dipendente comunale in cambio delle sue dimissioni dal consiglio comunale. È finita diversamente, perché la Ferraresi ha lasciato il gruppo della Lega e non ha accettato l’offerta di Solaroli che le aveva prospettato l’assunzione a tempo indeterminato presso il Comune di Ferrara con uno stipendio di 1.400 euro al mese. Nell’audio – che secondo PiazzaPulita risale al 19 novembre del 2019  – si sente Solaroli proporre alla collega di partito di fare la hostess presso il nuovo servizio turistico realizzato in città con trenini e autobus, che però è gestito da una società privata. Il motivo della proposta lo spiega lo stesso capogruppo «tu sai che è incompatibile con il ruolo di consigliere».

Per poter accettare l’offerta la Ferraresi avrebbe quindi dovuto dimettersi, “liberando” un posto ad un leghista più gestibile e meno problematico. Tant’è che Solaroli lo dice esplicitamente «a me sei venuta in mente te prima di tutto perché sei una rompicazzo, così ti cavo dai coglioni e non ti vedo più» prima di aggiungere che Nicola (Lodi, vicesindaco di Ferrara che era ai ferri corti con la consigliera e considerato il sindaco “ombra” della città estense) era d’accordo e di averne «parlato con Alan (Fabbri, sindaco leghista di Ferrara ndr) e mi ha detto: “se a lei va bene a me va bene”».

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Alan Fabbri non è indagato, perché gli inquirenti lo ritengono estraneo ai fatti. Alla notizia dell’inchiesta il primo cittadino non ha fatto una piega: «Confido nella magistratura e confermo la mia piena fiducia al vicesindaco Nicola Lodi».

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