Il rischio di ricorsi per i Navigator (ma intanto arriva il software di Parisi…)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-23

Due ricorsi sono stati già vinti da due avvocate di Catania e Reggio Calabria: i giudici hanno ordinato ad Anpal Servizi di ammetterle con riserva al test

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I Navigator per il reddito di cittadinanza potrebbero movimentare ulteriormente la vita del governo gialloverde.  I 24.881 esclusi potrebbero essere tentati dal ricorso. Due ricorsi, spiega oggi Valentina Conte su Repubblica, sono stati già vinti da due avvocate di Catania e Reggio Calabria: i giudici hanno ordinato ad Anpal Servizi di ammetterle con riserva al test perché distorsivo il criterio della loro esclusione, basato solo sul voto di laurea differenziato per territorio: con 105 potevi essere fuori a Palermo, non a Torino.

Il rischio di ricorsi per i Navigator (ma intanto arriva il software di Parisi…)

Loro l’esame l’hanno fatto e adesso aspettano la valutazione. Ma il rischio che qualcun altro si svegli successivamente e costringa il governo a riaprire le graduatorie per i 2980 vincitori potrebbe portare a dover rinviare ancora la discesa in campo di quelli che dovrebbero trovare lavoro ai percettori del reddito di cittadinanza. Il tutto accade mentre manca ancora il decreto attuativo per i lavori di pubblica utilità, 16 ore alla settimana secondo la legge, che avrebbero dovuto svolgere i percettori del reddito di cittadinanza. La norma attuativa con la quale il governo avrebbe dovuto fissare le linee guida che poi i Comuni avrebbero dovuto seguire non c’è: il decreto dà tempo fino a settembre.

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I navigator del reddito di cittadinanza (La Repubblica, 9 maggio 2019)

Non c’è ancora il decreto sui controlli anagrafici, sempre a carico dei Comuni, che pure dovrebbe essere in dirittura d’arrivo. È un provvedimento importantissimo per evitare truffe e raggiri. Per dire, nessuno finora ha potuto verificare se chi ha chiesto il sussidio è residente in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, come previsto dalla legge.Ci si è dovuti accontentare delle autocertificazioni. E manca anche il decreto che consente di scambiare i dati tra le diverse piattaforme per capire chi, tra chi ha presentato domanda, deve essere preso in carico dai centri per l’impiego per essere aiutato a trovare un nuovo lavoro e chi invece deve seguire il percorso dei servizi sociali comunali perché ha bisogno di un aiuto diverso.

Il software di Parisi all’ANPAL e Invitalia

Ma per fortuna invece procede a gonfie vele l’implementazione del software di Mimmo Parisi all’ANPAL grazie a Invitalia. L’Anpal – Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro – guidata dall’italo-americano Mimmo Parisi affiderà a Invitalia il compito di sviluppare il software in grado di incrociare la domanda e l’offerta di lavoro. E dunque trovare un posto a quanti prendono il reddito di cittadinanza. Un intreccio complicato e non privo di ombre.

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Luigi Di Maio con le slide di Parisi sul reddito di cittadinanza (Il Fatto, 25 ottobre 2018)

Parisi, docente di demografia nato ad Ostuni e richiamato in Italia dal ministro Di Maio per reclutare i navigator e impostare le politiche attive abbinate al reddito, è in odore di conflitto di interessi. Visto che ha creato analogo software per il centro di ricerca Nsparc, da lui diretto, della Mississippi State University di Starkville.

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