Che fine hanno fatto le multe per chi non ha vaccinato i figli?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-04

Non sorprende che con l’arrivo al governo dei pentaleghisti con il loro “obbligo flessibile” in materia di vaccinazioni pediatriche si sia preferito lasciare le ASL e le Regioni in una sorta di limbo per quanto riguarda le procedure da seguire nei confronti dei genitori che non vaccinano i propri figli

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La legge 119/2017, nota anche come Legge Lorenzin ha due punti di forza che le consentono, sulla carta, di rendere realmente applicabile l’obbligo vaccinale. Il primo è l’esclusione dagli asili e dalla scuola dell’infanzia dei bambini non vaccinati. Il secondo sono le multe (da 100 fino ad un massimo di 500 euro) da comminare ai genitori inadempienti o “free vax” a dir si voglia. Con l’arrivo del MoVimento 5 Stelle e della Lega al governo però la campagna per l’obbligo vaccinale ha subito alcuni contraccolpi. Il ministro della Salute Giulia Grillo e quello dell’istruzione Marco Bussetti hanno fatto il possibile per ammorbidire e rendere più permissiva la legge.

L’obbligo flessibile che ha creato il caos sulle multe

Appena arrivata al Ministero la Grillo, dopo aver chiarito che le vaccinazioni sono importanti ha introdotto il concetto dell’obbligo flessibile o “obbligo intelligente“. In poche parole grazie ad una circolare emanata questa estate è stato possibile usufruire di una proroga che consentiva di iscrivere i figli – vaccinati o meno – senza dover presentare i certificati di avvenuta vaccinazione ma con una semplice autocertificazione. Secondo la ministra Grillo questa decisione serviva per semplificare gli adempimenti burocratici a carico delle famiglie. Peccato che questi fantomatici oneri burocratici non esistano, perché una volta fatto il vaccino viene consegnato il certificato che poi è possibile presentare all’atto dell’iscrizione. Di fatto solo chi non vaccina per motivi ideologici e in nome della libertà di scelta ha necessità di ricorrere all’autocertificazione. La proroga concessa dalla circolare di luglio è scaduta il 31 dicembre 2018. Con il nuovo anno in teoria tutti sono tenuti a presentare la documentazione originale comprovante l’avvenuta vaccinazione.

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Dopo la circolare e in attesa di ulteriori chiarificazioni da parte del governo e dei ministri competenti diverse regioni hanno sospeso l’invio delle multe agli inadempienti. Ad esempio in Piemonte già a luglio 2018 la Regione ha “congelato” migliaia di verbali per il timore dei ricorsi da parte dei free/no/boh vax qualora il governo avesse approvato le modifiche alla Legge Lorenzin approvando una nuova normativa in ambito di obbligo vaccinale (come promesso sia dai leghisti che dai pentastellati).

In Friuli e Piemonte le multe ai free vax sono congelate

A sei mesi di distanza la situazione è invariata. La Stampa di oggi fa sapere che solo in Piemonte ci sono 48 mila multe (da 166 euro l’una) “congelate”. Sanzioni che non sono state comminate e che rimangono in una sorta di limbo dovuto principalmente al cambiamento del quadro politico e al cambio di linea dei ministri Grillo e Bussetti. Ma ci sono anche difficoltà di ordine interpretativo, ad esempio non è chiaro se vada fatta una multa per ogni vaccino “evaso” o se sia sufficiente una multa cumulativa a prescindere dal numero di vaccini che non sono stati fatti. Inoltre a quanto pare non si è capito chi debba riscuotere le multe, se sia compito delle ASL o di altri enti.

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Fonte: La Stampa del 04/01/2019

La situazione registrata in Piemonte è analoga a quella del Friuli Venezia Giulia. Il Messaggero Veneto riferisce che che in FVG sono circa 8 mila gli studenti inadempienti nella fascia 0-16 anni (tremila solo nella fascia 0-6 che fa scattare anche il divieto di iscrizione), ma anche lì le multe sono ancora ferme. In Friuli è stato deciso di tenere l’importo della sanzione al minimo, ovvero 167 euro, ma non sono state ancora spedite. Come spiega il dirigente dell’Areapromozione salute e prevenzione della Regione Paolo Pischiutti «In questa fase gli  uffici sono pronti, ma in attesa
dell’incontro con i direttori delle Aziende sanitarie. Vorremmo fosse un provvedimento omogeneo a livello nazionale e regionale. La modulistica è pronta». Fa (parziale) eccezione invece la provincia autonoma di Bolzano a che a dicembre ha approvato due delibere riguardanti le sanzioni (da 167 euro) nei confronti degli inadempienti sia per l’anno scolastico 2018-2019 che per l’anno scolastico 2019-2020. Multe che però naturalmente non sono ancora arrivate.

Leggi sull’argomento: Il silenzio non è innocente: cosa fare per difenderci da Bechis, D’Anna & Co.

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