Per il MoVimento 5 Stelle il morbillo è più pericoloso della polio?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-03

Nel gran pasticcio che sta combinando il M5S sulle vaccinazioni pediatriche obbligatorie spunta l’idea di rendere obbligatorio “solo il morbillo” (ovvero la trivalente). Ma si tratta di un ragionamento molto pericoloso perché lascia la porta spalancata alle rivendicazioni antiscientifiche dei no-vax e fa passare il messaggio che il morbillo sia l’unica malattia davvero pericolosa in età pediatrica

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Immaginate di vivere in un mondo dove improvvisamente diventassero disponibili i vaccini contro il cancro. Non contro un solo tipo di tumore ma contro la maggior parte dei tumori. Voi cosa fareste? Vi vaccinereste solo contro quello ai polmoni (magari perché siete dei fumatori) ma non contro quello al pancreas? E sarebbe giusto che il ministro della Salute rendesse obbligatorio e gratuito per tutti solo il vaccino contro il cancro alla prostata e non quello per il tumore alla mammella? Purtroppo non viviamo in quel mondo. Ma per fortuna viviamo in un mondo dove esistono i vaccini. E nel nostro Paese alcuni – una decina – sono obbligatori in età pediatrica. Due partiti, Lega e M5S, ritengono che però si possa tranquillamente fare a meno dei vaccini, ed è per questo che vogliono cancellare l’obbligo.

Ne rimarrà soltanto uno?

In Parlamento c’è una legge che vorrebbe togliere l’obbligatorietà, per dare a ciascuno la libertà di far ammalare i propri figli (e in alcuni casi quelli degli altri). Di recente il presidente della Commissione Sanità del Senato, dove è in corso la discussione sul DDL 770 ha annunciato – dopo le polemiche dei giorni scorsi – un nuovo cambio di rotta. Non più libertà di scelta totale come chiedono free-vax e no-vax, non più “metodo scandinavo”, ma un curioso espediente che vorrebbe accontentare un po’ tutti. Il senatore Pierpaolo Sileri (M5S) ha buttato lì l’idea di rendere obbligatorio solo il vaccino contro il morbillo: «stiamo lavorando ad un’eventuale modifica dell’emendamento al Ddl vaccini mantenendo l’obbligatorietà della certificazione per la frequenza scolastica solo per il morbillo». Sileri ammette in buona sostanza che togliere l’obbligo per la certificazione equivale a togliere l’obbligo tout court.

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Precisamente Sileri intende a quanto pare (non è molto chiaro) che l’obbligo sarà per il vaccino MPR, il cosiddetto trivalente che copre sia morbillo che parotite e rosolia: «potrebbe dunque essere necessario, come stiamo valutando, lasciare l’obbligo per il morbillo che pone maggiori problemi in questo momento. Considerando che il vaccino è comunque il trivalente».  Per la verità l’ultimo piano vaccinale del Ministero prevede anche il tetravalente MPRV (che aggiunge la copertura contro la varicella). Ma non è questo il punto cruciale. Da un lato, come ha sottolineato su Facebook Roberto Burioni sembra che la maggioranza si diverta a cambiare idea troppo spesso, come se stesse sondando le reazioni di gruppi e associazioni free-vax a questa o quella proposta.

La questione dei vaccini “monovalenti”

Dall’altra c’è la questione dei vaccini “monovalenti”, ovvero di quei preparati vaccinali che coprono solo contro una malattia specifica. Che esistono in alcuni casi (basti pensare al richiamo che tutti dovremmo fare contro il tetano) ma che in altri invece proprio non esistono. Ed è il caso ad esempio del morbillo che – come ricordava Sileri – è associato a parotite e rosolia. Non solo: per l’OMS l’obiettivo è quello di eradicare assieme morbillo e rosolia e già nel 2011 il governo italiano aveva lanciato il Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita. C’è poi un secondo motivo per cui non è possibile avere il vaccino “monovalente”: il fattore economico. Iniziare la produzione di una linea di vaccini è un’operazione economicamente costosa e alle case farmaceutiche, che hanno già sul mercato prodotti efficaci e sicuri come i vaccini combinati non converrebbe farlo, magari solo perché lo chiede l’Italia. Anche perché non sarebbe un’operazione immediata visto che ogni farmaco deve superare i trial clinici e i test di sicurezza delle autorità sanitarie europee e nazionali prima di essere immesso sul mercato. Nella migliore delle ipotesi quindi potrebbero volerci mesi o anni per avere un vaccino “monovalente” contro il morbillo.

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Ma fortunatamente pare che non sarà questo il caso perché l’eventuale emendamento dovrebbe rendere obbligatorio il trivalente. Vedremo come si metteranno le cose, perché ad oggi quell’emendamento non c’è. Rimangono però i dubbi su come si sta muovendo il MoVimento 5 Stelle sull’argomento. Perché anche questa proposta finirà per scontentare tutti. Con l’aggravante che lascia una porta aperta alle rivendicazioni di quei free/no/boh-vax che chiedono che vengano messi in commercio i vaccini “monovalenti”. Una questione che non è di oggi e nasce dalla formulazione stessa della Legge Lorenzin che ne faceva menzione e li prevedeva “qualora fossero disponibili”. Il problema è che non sono disponibili, ma questo non ha impedito agli anti-vaccinisti di presentare diffide e minacciare gli operatori dei centri vaccinali che volevano somministrare l’esavalente o il MPR invece che i vaccini “singoli”.

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C’è infine un’ultima questione. Rendendo obbligatorio solo il vaccino contro il morbillo (o il trivalente) si finisce per dire implicitamente una cosa molto pericolosa dal punto di vista dell’informazione sanitaria. Vale a dire che i genitori preoccupati ed esitanti potrebbero capire che solo il morbillo è pericoloso mentre altre malattie (poliomielite, tetano, EpatiteB, difterite) sono invece meno pericolose. Si finisce così per dare ragione a quelli che dicevano che dieci vaccini sono troppi, come ad esempio il ministro Matteo Salvini. Ma non dobbiamo preoccuparci, perché ad oggi il DDL 770 elimina qualsiasi forma di obbligo vaccinale. Per la gioia dei free-vax.

Leggi sull’argomento: Il post di Carlo Sibilia su Mimmo Lucano casualmente sparito dal blog M5S

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