Tra le donne molestate e gli Alpini, Meloni e Salvini scelgono gli Alpini

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2022-05-10

Da una parte la “donna, mamma e cristiana” che esalta il patriottismo degli Alpini, dall’altra l’uomo che quando parla di militari e forze dell’ordine sceglie sempre di stare dalla parte di chi viene accusato

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L’avanguardia del garantismo a targhe alterne prosegue a spron battuto all’interno degli ambienti sovranisti. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, come metodologie comunicative differenti che – però – hanno lo stesso effetto, hanno deciso da che parte stare dopo la denuncia di almeno 150 donne sulle molestie subite dagli Alpini nel corso del raduno di Rimini dei giorni scorsi. E, ovviamente, il segretario della Lega e la Presidente di Fratelli d’Italia hanno deciso di schierarsi dalla parte di chi è stato accusato e non delle vittime.

 

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Molestie Alpini, Meloni e Salvini stanno dalla parte di chi è accusato

Il più imbarazzante dei posizionamenti sulle molestie Alpini arriva da Matteo Salvini. Perché sui suoi canali social il leader della Lega condivide una card in cui cita il titolo de Il Corriere della Sera: “Alpini a Rimini, la denuncia di ‘Non una di meno’: atteggiamenti sessisti contro centinaia di donne”. Apparentemente, dunque, sembra essere la condivisione di una denuncia (nelle ultime ore siamo arrivati a oltre 150 racconti, compreso quello di una cameriera che ha parlato anche di “saluti fascisti”). Poi, però, il commento allegato all’immagine rivela il vero volto: “Viva gli Alpini, più forti di tutto e di tutti! Buona 93esima adunata!”.

Sta dalla parte degli accusati di molestie, non delle donne molestate. Un grande classico, quello salviniano, che ricorda il posizionamento del leghista sulla violenza subita da Stefano Cucchi: “Sempre dalla parte delle forze dell’ordine, io sono contro la droga”. Due concetti che non avevano nulla a che vedere con quel fatto di cronaca (inoltre smentiti dalle sentenze), ma utili ad acchiappare qualche voto. E il paradosso è servito quando, solo poche ore prima, Salvini esultava per l’uso di un taser nei confronti di un uomo che molestava i passanti.

 

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E se Matteo Salvini rispetta i cliché della comunicazione leghista, Giorgia Meloni – “Sono una donna, sono una madre, sono cristiana” decide di saltare a piè pari la denuncia delle donne sulle molestie Alpini a Rimini durante il raduno. Come lo fa: esaltando il patriottismo degli Alpini.

 

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Nessun riferimento alle 150 – centocinquanta – denunce di molestie fatte da 150 donne. Eppure lei è donna, mamma e cristiana. Ma gli Alpini, probabilmente, solleticano di più a livello elettorale.

(Foto IPP/Matteo Rossetti)

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