Il modulo di autocertificazione dal 18 maggio servirà per andare fuori regione

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-13

L’autocertificazione non servirà per uscire di casa ma sarà necessaria se si vuole lasciare la propria regione di residenza. Servirà per giustificare il trasferimento che rimane consentito per tre motivi: di lavoro, di urgenza, di salute

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Il modulo di autocertificazione dal 18 maggio non va completamente in pensione. L’autocertificazione non servirà per uscire di casa ma sarà necessaria se si vuole lasciare la propria regione di residenza.

Il modulo di autocertificazione dal 18 maggio servirà per andare fuori regione

La fase 2 avrà un’accelerazione a partire dal 18 maggio, quando saranno consentite le visite agli amici e non più solo ai congiunti e nella propria regione gli spostamenti saranno liberi e non sarà più obbligatorio giustificarli. Il nuovo DPCM che il governo pensa di varare entro domenica però porterà novità per l’autocertificazione, che servirà per giustificare il trasferimento che rimane consentito per tre motivi: di lavoro, di urgenza, di salute. Dal primo giugno invece si pensa di consentire gli spostamenti tra regioni a tutti per tutti i motivi, anche se una parte dell’esecutivo pensa di limitare gli spostamenti alle regioni in cui l’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 è più blanda (escludendo quindi Piemonte, Lombardia e Liguria).  L’addio all’autocertificazione quando ci si muove nella propria Regione dovrebbe arrivare nel Dpcm che il premier Giuseppe Conte punta a chiudere già domani, o al più tardi nella giornata di sabato. Per spostarsi da una Regione all’altra, dunque, resterà valido l’uso dell’autocertificazione. Perché i confini regionali, questa è una delle poche certezze, non riapriranno a partire da lunedì prossimo. Il governo studia un meccanismo per consentire -più avanti, probabilmente solo a partire dal mese di giugno- gli spostamenti tra Regioni limitrofe ma solo se accomunate dallo stesso grado di rischio contagio, che naturalmente dovrà essere basso per consentire movimenti da una Regione all’altra.

21 condizioni parametri riapertura regioni
Le 21 condizioni per la riapertura delle Regioni dal 18 maggio (Correre della Sera, 13 maggio 2020)

Intanto si mettono a punto anche le misure per la riapertura delle attività commerciali. Il Corriere della Sera spiega che  rimane il divieto di assembramento e dunque per strada, ma anche nelle case bisognerà mantenere le distanze. Saranno fissate metrature standard per i locali pubblici, mentre nelle abitazioni private dovrebbe rimanere il divieto di organizzare feste o comunque eventi dove non sia possibile garantire il distanziamento. Oltre ai congiunti si potranno vedere anche gli amici. Non dovrebbero esserci limitazione sul numero di persone che si potrà incontrare , ma si dovrà tenere comunque la distanza e quando non è possibile indossare la mascherina. Una raccomandazione che varrà in maniera particolare per i ragazzi.

Mascherina
La mascherina sarà obbligatoria per i luoghi chiusi e per i negozi, in alcuni casi – ad esempio l’acquisto di generi alimentari – anche i guanti. Rimarrà raccomandata in tutti i luoghi aperti e affollati, ad esempio le strade con molti negozi.

I centri commerciali
La riapertura dei negozi comporterà anche la ripresa dei centri commerciali. Si stanno studiando le regole per garantire la sicurezza. Ci saranno ingressi scaglionati e non è escluso che si prevedano anche orari differenziati di apertura e chiusura.

Le riaperture dal 18 maggio dovranno essere fatte con prudenza “perché c’è il rischio di nuovi focolai nei luoghi di lavoro”, ha detto il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia durante un collegamento con la Giornata della Giovane Imprenditoria del Sud Italia organizzata online dall’Università Giustino Fortunato di Benevento, in collaborazione con Historica edizioni, Confindustria Benevento e Pandant web agency. Il Ministro ha parlato delle nuove linee guida per le riaperture di bar, ristoranti e parrucchieri: “L’obiettivo – ha detto – è quello della differenziazione territoriale, dove le singole regioni italiane saranno responsabili della gestione, come stabilito nella conferenza stato-Regioni”. In sostanza, ha ribadito il Ministro Boccia “se i contagi saliranno, dovranno restringere. Così sarà più facile per tutti, rispettando responsabilità e doveri, per non vedere vanificati gli sforzi fatti con il lockdown attuato per contenere l’epidemia da Covid-19. Resto dell’idea che bisogna riaprire ma con cautela, perchè i prossimi focolai li potremmo registrare proprio nei luoghi di lavoro come ristoranti, bar, centri estetici che dovranno perciò garantire un alto livello di sicurezza per lavoratori e clienti”. Il ministro si è complimentato, inoltre, con l’UniFortunato “per le innumerevoli iniziative parallele a quelle accademiche, che si sono rafforzate in questi mesi caratterizzati dal Coronavirus, determinando una rivoluzione nell’utilizzo della didattica a distanza (e-learning)”.

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