I ministri del governo Cottarelli

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-05-29

Le liste che circolano sul totoministri vedono favorita Elisabetta Belloni agli esteri mentre Francesco Paolo Tronca sarebbe destinato agli interni. Salvatore Rossi all’economia

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Un governo snello, che avrà forse solo 12 ministri, è quello che Carlo Cottarelli sta preparando per presentarlo alla Camera e al Senato dove, con quasi certezza, non riceverà però la fiducia diventando così dimissionario subito dopo il giuramento. Nel totoministri di queste ore compaiono molti nomi in comune: la segretaria generale della Farnesina Elisabetta Belloni è in corsa per gli esteri dopo che il suo nome era stato fatto per Palazzo Chigi qualche tempo fa, il direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi dovrebbe andare al ministero dell’Economia mentre il prefetto ed ex commissario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca è pronto per gli interni. Manca ancora il nome per via Arenula ma nel mazzo ci sono anche Raffaele Cantone (che sembra destinato alle infrastrutture) e Sabino Cassese.

I ministri del governo Cottarelli

Cottarelli, che ieri è finito puntualmente nella macchina del fango social dei grillini per l’errata interpretazione di una frase di un suo libro sull’euro, chiuderà forse in 24 ore la partita dei ministeri per presentarsi al giuramento al Quirinale e imporre un’accelerazione alla fase in corso. Spiega oggi Marco Galluzzo sul Corriere che i nomi che l’ex commissario alla spending review porterà al Quirinale potranno tutti iscriversi dentro una cornice ben precisa: diventeranno ministri perché hanno una carriera alle spalle, o perché sono ai vertici delle Amministrazioni pubbliche e lo scatto in avanti, per così dire, non farebbe che confermare, anche a livello politico, la gerarchia dei ministeri che ora dirigono.

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I ministri del governo Cottarelli (Il Messaggero, 29 maggio 2018)

Enrico Giovannini, ex ministro nel governo di Enrico Letta, ex presidente dell’Istat, potrebbe andare al ministero del Lavoro. Per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi, che ha già avuto questa delega negli esecutivi guidati da Mario Monti ed Enrico Letta. Il suo nome veniva speso sino a qualche giorno fa anche come possibile membro del governo giallo-verde, sempre per i rapporti con Bruxelles. Anche Alessandro Pajno, oggi presidente del Consiglio di Stato, già segretario generale di Palazzo Chigi, è un altro dei nomi che circolano, e potrebbe andare al ministero della Giustizia.

Un governo che nasce morto

Il totoministri nell’occasione si sta rivelando indietro nei tempi rispetto alla velocità con cui Cottarelli sta chiudendo la lista. . Ma sempre ad alta velocità potrebbe esserne annunciato l’anticipatissimo decorso: il nuovo esecutivo può cadere già fra qualche giorno, quando si presenterà in Parlamento, e dove a parte il Pd nessun altro è pronto a concedergli fiducia. A quel punto l’Italia corre il “rischio” di tornare a votare in tempi ultrarapidi: addirittura in agosto, con l’alternativa del 3 o 9 settembre. Spiega Repubblica oggi:

Sia la prassi costituzionale, che il clima del paese sconsigliano l’inquilino del Quirinale di ritardare sia pure solo di un paio di settimane il fischio finale della legislatura. Il governo Cottarelli senza fiducia non galleggerà oltre. E siccome sono previsti al massimo 70 giorni dallo scioglimento delle Camere, ecco perciò avanzare a grandi falcate lo spauracchio del generale agosto. Sempre che, appunto, un atto, non arrivi una mozione, un ordine del giorno, un documento delle Camere ad invocare il time-out: una mini-proroga della sopravvivenza solo al fine di arrivare almeno a riaprire le urne passata l’estate, diciamo fra fine settembre e la prima metà di ottobre.

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I ministri del governo Cottarelli (La Stampa, 29 maggio 2018)

Già. Ma come, chi firmerà la mozione che allunga la vita del governo di mister “spending”? Dalla Lega voci di prima fila aprono la porta all’idea di un «patto parlamentare» per evitare il voto in piena estate, ma decisivo sarà l’atteggiamento dei 5stelle. Ma è un tentativo dall’esito molto incerto.

Con le elezioni in estate, inoltre, il rischio dell’esercizio provvisorio diventa concreto, visto che la “Finanziaria” deve essere varata entro il 15 ottobre ma da un governo nella pienezza dei propri poteri.

Leggi sull’argomento: Chi è il consigliere di Mattarella che meriterebbe l’impeachment?

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