Il medico che falsifica il certificato vaccinale di un bambino per farlo iscrivere all’asilo a Imola

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-26

La madre ha ottenuto dal medico una certificazione fasulla per il vaccino contro il morbillo e l’esavalente. Per il dottore e la donna è scattata la denuncia per falsità ideologica

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Sono stati denunciati dai Carabinieri del Nas di Bologna per falsità ideologica in concorso una donna di 35 anni e un medico di 58 anni che avrebbero, stando a quanto ricostruito dagli investigatori, prodotto un certificato vaccinale falso per il figlio della donna, che ha meno di tre anni, in modo da poterlo iscrivere all’asilo. A quanto scrive l’agenzia di stampa DIRE, la vicenda è avvenuta a Imola e l’indagine è partita da una segnalazione fatta all’Autoritù giudiziaria dal padre del minore, che voleva verificare che le vaccinazioni fossero state effettivamente fatte.

Il medico che falsifica il certificato vaccinale di un bambino per farlo iscrivere all’asilo a Bologna

E dagli accertamenti svolti dai militari bolognesi su delega della Procura è emerso che la donna avrebbe chiesto e ottenuto dal medico una certificazione fasulla per quanto riguarda il vaccino contro il morbillo e l’esavalente. Per il dottore è quindi scattata la denuncia per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, e per falsità ideologica è stata denunciata anche la madre del bambino.

mamma no-vax falsifica certificato vaccini

Non si tratta di una storia isolata: nel gennaio 2019 17 genitori sono stati indagati per false certificazioni dei vaccini a Belluno. Una mamma no-vax che si era vantata di aver falsificato un documento sui vaccini del figlio è stata denunciata per falso dalla scuola materna Maria Bambina Esine nell’agosto 2018. La scuola Maria Bambina Esine aveva ricevuto le segnalazioni degli utenti di una pagina, i quali avevano notato che tra i mipiace della signora si trovava anche quella che poteva essere probabilmente la scuola del figlio o della figlia. Poi aveva pubblicato uno status promettendo approfondimenti sulla vicenda, ma in seguito la pagina Facebook era sparita.

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