Opinioni

Matteo Renzi si rimangia il paragone tra Craxi e Di Maio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-02-13

“In riferimento alle dichiarazioni di ieri di Matteo Renzi durante la trasmissione Otto e mezzo su La 7 e l’interpretazione che ne hanno data alcuni organi di informazione”, il portavoce del segretario dem, Marco Agnoletti, precisa che “il paragone tra Craxi e Di Maio ovviamente non sta in piedi. Renzi ha solo stigmatizzato la tendenza […]

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“In riferimento alle dichiarazioni di ieri di Matteo Renzi durante la trasmissione Otto e mezzo su La 7 e l’interpretazione che ne hanno data alcuni organi di informazione”, il portavoce del segretario dem, Marco Agnoletti, precisa che “il paragone tra Craxi e Di Maio ovviamente non sta in piedi. Renzi ha solo stigmatizzato la tendenza a circoscrivere una vicenda che è molto più grave di come è stata presentata. Mi scuso con chi si è sentito offeso”. Lo dichiara Marco Agnoletti, portavoce del segretario nazionale del Pd. “Quanto alla massoneria: per anni Renzi è stato tirato in ballo e accusato dell’appartenenza a ogni loggia massonica. Fatto notoriamente falso. Ieri ha solo fatto notare che i Cinque Stelle dopo aver a lungo evocato complotti e nostre appartenenze massoniche hanno finito col candidare un massone”, conclude Agnoletti.

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“Di Maio che parla di mele marce ricorda Bettino Craxi con Mario Chiesa, che diceva ‘un mariuolo'”, aveva detto Renzi in riferimento alle dichiarazioni di Di Maio su Cecconi e Martelli. Il paragone aveva suscitato il sarcasmo di Stefania Craxi: “Renzi farebbe quindi bene a ripassare la storia, non solo per capire chi è stato Craxi, ma anche per comprendere che il M5S figlia proprio da quella stagione di violenza, menzogne e falsità, chiamata Mani Pulite, a cui la sua battuta vuole ammiccare e fare riferimento. Per inciso, un periodo della nostra storia che ha distrutto il sistema politico ed istituzionale italiano aprendo la strada al giustizialismo, al populismo ed all’avventura. Ad ogni modo, grazie alle sue parole, gli elettori socialisti e non, sapranno di che pasta è fatto il Pd renziano. Ma – conclude – i presunti alleati socialisti di questo Pd, come alcuni dirigenti di provenienza ‘craxiana’ che hanno aderito ai ‘democratici’ non hanno nulla da dire? Non hanno rispetto per la loro storia?”.

Leggi sull’argomento: Cosa non ha capito Di Maio su mele marce e massoni

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