«Immaginate un bambino»: i no mask e le mascherine a scuola

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-04

Uno status che circola da qualche giorno su Facebook tra le bacheche dei No Mask – che già in altre occasioni avevano arruolato bambini – punta il dito sull’obbligo di mascherine a scuola: «Immaginate un bambino. Sei anni appena compiuti. 25 chili scarsi. Primo giorno di prima elementare. Un giorno importante. La mamma non lo può accompagnare. Entra da solo in una classe di sconosciuti di cui non vede il viso. Si siede da solo. Ha paura. E’ agitato. Respira forte e la mascherina gli fa annebbiare gli occhiali»

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Uno status che circola da qualche giorno su Facebook tra le bacheche dei No Mask che già in altre occasioni avevano arruolato bambini – punta il dito sull’obbligo di mascherine a scuola con una storia strappalacrime:

Immaginate un bambino. Sei anni appena compiuti. 25 chili scarsi. Primo giorno di prima elementare. Un giorno importante. La mamma non lo può accompagnare. Entra da solo in una classe di sconosciuti di cui non vede il viso. Si siede da solo. Ha paura. E’ agitato. Respira forte e la mascherina gli fa annebbiare gli occhiali. Avrebbe bisogno di un sorriso ma nessuno può sorridere. Di un abbraccio ma nessuno glielo può dare. Distanziamento sociale. Niente “dai, siediti vicino a me, teniamoci la mano”. Niente “a ricreazione giochiamo con il mio gormita.”
E’ solo. Gli manca la mamma. Piange. Le lacrime gli bagnano la mascherina, La maestra gli dice che non può piangere, che non può toccarsi, che è pericoloso, che deve disinfettarsi. Che nessuno lo può consolare. Nessuno gli può sorridere.

E’ solo. Distanziamento sociale. Se questo è un bambino, Se questo è uno dei momenti più importanti della sua vita. Se questa sarà la sua vita 5/6/7 ore al giorno. Se voi avete il coraggio di mandare i vostri figli a scuola così… io non ce la posso fare. Mi fa soffrire prendere questa decisione.

no mask mascherine coronavirus

«Immaginate un bambino»: i no mask e le mascherine a scuola

Stranamente, invece,  la FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri ha pubblicato sul suo sito e su facebook un post in cui dà l’ok alla mascherina a scuola spiegando che “Non ci sono rischi per la salute dei bambini dovuti ad un uso prolungato delle mascherine per prevenire il contagio da coronavirus, come potrà essere a settembre con la riapertura delle scuole”. Certo, rispetto alle Mamme Informate i pediatri non sono nulla, eppure proprio i medici hanno spiegato che le mascherine sono un problema sì, ma anche una necessità:

Paolo Biasci, presidente nazionale della FIMP, la Federazione italiana medici pediatri, ricorda come “il criterio nella fase 2 deve essere la precauzione, cioè il distanziamento per tutti e l’uso della mascherina negli ambienti chiusi. Per i bambini è previsto un obbligo è sopra i 6 anni e, con le opportune spiegazioni, per i più piccoli facendolo sembrare un gioco, sono in grado di capire, accettare e imparare a usare questo strumento che ora è molto importante”. “Rischi per la salute? Bisogna stare con i piedi per terra. Qualcuno dice che i bambini non si infettano o non contagiano: sono solo ipotesi, ci sono casi anche contrari. Se prevediamo una ripresa dell’attività infantile e scolastica va fatta con delle precauzioni”, prosegue Biasci, per il quale “non dobbiamo immaginare che ci saranno le consuete attività di tipo scolastico, con bambini tutti insieme e tutti vicini. Bisognerà trovare il modo di accoglierli mantenendo il distanziamento e organizzando attività coerenti con il criterio di precauzione”.

fimp mascherine novax

Secondo il presidente FIMP per una ripresa a settembre “bisogna assolutamente lavorare sugli aspetti organizzativi sanitari del territorio, dai pediatri ai medici di medicina generale, e la sorveglianza resta fondamentale: dove dovesse esserci un caso sospetto, c’è bisogno di accertare e risolvere. Tra caso sospetto, richiesta del tampone e risultato oggi passano anche 10 giorni: questo è inammissibile, soprattutto se ci sono di mezzo dei bambini”.

Da subito dopo la pubblicazione il post si è riempito di commenti di “esperti” che hanno contestato la presa di posizione dei medici perché “la mascherina è solo una manipolazione psicologica sui bambini” e perché “portare un bavaglio cinque o sei ore ha degli effetti negativi anche su noi adulti”.

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In particolare c’è chi accusa i medici di “guardare solo al denaro” e gli intima di finirla “con questo gioco sporco, già siete d’accordo con vaccini sapendo che hanno effetti collaterali” e così via. La storia ha un’evoluzione divertente. La FIMP ha segnalato gli insulti, le diffamazioni e le minacce a Facebook Italia, che ovviamente, dall’alto della sua lotta alle fake news ma soltanto il giovedì dalle 11 alle 11 e 05, se ne è allegramente fregato.

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Proprio per questo la federazione dei pediatri ha deciso di raccogliere i commenti per procedere con una denuncia alla polizia postale: “Noi lavoriamo nella vita reale e nella più grande emergenza sanitaria nella Storia siamo in prima linea per la salute dei bambini. Chi nello stesso tempo impiega le sue ore a sabotarci merita la sola attenzione del nostro avvocato. E della nostra squadra social, che lentamente sta ripulendo dall’immondizia la Pagina”.

Leggi anche: L’attacco dei no-vax alla pagina dei pediatri che dà l’ok alle mascherine

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