Draghi al Colle da Mattarella dopo lo strappo del Movimento 5 Stelle sul dl Aiuti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-11

Il presidente del Consiglio Mario Draghi incontra Sergio Mattarella al Quirinale dopo che i deputati M5S si rifiutano di votare la fiducia al governo sul dl Aiuti alla Camera

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Il presidente del Consiglio Mario Draghi è a colloquio al Quirinale con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per un’analisi della situazione politica dopo la decisione del Movimento 5 stelle di non partecipare al voto finale alla Camera sul Dl Aiuti. Una decisione presa dal premier al termine di una giornata che era già stata annunciata come “complessa” per la maggioranza. Attorno alle 18.30 Draghi ha lasciato Palazzo Chigi dopo aver visto in mattinata il ministro dell’Economia Daniele Franco e a seguire la Guardasigilli Marta Cartabia, poi il responsabile della Salute Roberto Speranza e il titolare del Lavoro Andrea Orlando.

Draghi al Colle da Mattarella dopo lo strappo del Movimento 5 Stelle sul dl Aiuti

Valutazioni in corso nell’esecutivo dopo il gesto di rottura del Movimento 5 Stelle, che (quasi) in blocco, mentre da Forza Italia è arrivata la richiesta di una verifica della maggioranza “al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”. Istanza accolta con favore dalla Lega: “Bene la richiesta di chiarimento sull’attività del governo, a cui aggiungiamo la necessità di stoppare le leggi su droga libera e cittadinanza facile. Non è questo che si aspettano gli italiani da questa maggioranza”. Anche Matteo Renzi, leader di Italia Viva e mattatore della crisi che ha portato Draghi a Palazzo Chigi, ritiene urgente un confronto: “Se il Movimento Cinque Stelle se ne va, a maggior ragione è un tema da affrontare tuti insieme con il presidente del consiglio”. Dal fronte grillino il presidente Giuseppe Conte prova a gettare acqua sul fuoco: “La mancata partecipazione al voto sul dl aiuti in Aula alla camera era una decisione già chiara, c’è una questione di merito per noi importante, che avevamo anticipato. Una questione di coerenza e di linearità, quindi nulla di nuovo”.

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