Marcello Foa presidente della RAI: cosa succede dopo la bocciatura

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-08-01

Il giornalista non ha i voti necessari per l’ok della commissione di vigilanza e Forza Italia non sembra disposta a fornirli. Per questo potrebbe lasciare il consiglio oggi in favore di un nome gradito a Berlusconi

article-post

Stamattina alle 8,30 sapremo come finirà la storia di Marcello Foa presidente della RAI. Per quell’ora è infatti convocata la commissione di vigilanza della RAI che dovrà esprimere il proprio gradimento per l’ex Giornale poi al Corriere del Ticino che la Lega ha portato con il consenso del MoVimento 5 Stelle alla poltrona più alta di viale Mazzini.

Marcello Foa presidente della RAI in bilico

Ma per confermare la presidenza ci vogliono 27 voti in commissione vigilanza su 40 e Foa appare ancora lontano dall’obiettivo. Lì Foa può contare sul gradimento di grillini e leghisti e sull’appoggio di Fratelli d’Italia, che porta il numero di voti a 23. Ne mancano 4 e i 6 di Forza Italia sono decisivi. Ma ancora ieri sera Giorgio Mulé, capogruppo azzurro in Vigilanza, aveva smentito che il partito di Berlusconi fosse sul punto di piegarsi e ribadito il suo no a Foa. Ma la partita non è chiusa perché Silvio Berlusconi ha ordinato ai suoi di lasciare l’aula al momento del voto, allo scopo di evitare il rischio di franchi tiratori. E questo fa già capire molto del clima in cui si sta giocando la partita e la difficoltà del Cavaliere nel fare politica contro l’astro nascente del centrodestra Matteo Salvini.

marcello foa 1

È infatti evidente che la possibilità di avere un posto in parlamento con la Lega alle prossime elezioni fa gola a molti di FI che oggi sono all’opposizione del governo in cui è protagonista il loro alleato (come è successo tra i Fratelli d’Italia di Roma, che sono passati alla Lega in questi giorni). Questo potrebbe portare in molti a ripensare alla possibilità di appoggiare Salvini sulla RAI e votare il suo candidato per preparare il terreno in vista delle prossime elezioni. Proprio per questo Berlusconi avrebbe ordinato ai suoi di uscire dall’aula al momento del voto, onde evitare tentazioni.

I franchi tiratori per Marcello Foa e il piano B

Dalle parti della Lega e del MoVimento 5 Stelle però si lavora a un escamotage che potrebbe portare Foa in RAI anche senza il voto positivo della commissione di vigilanza. Salvini in serata lascia trapelare «stupore e sconcerto» per la scelta che accomunerebbe FI al PD. E l’intenzione di andare dritto per la sua strada. Una questione di principio, politica ormai, «ma anche supportata dalle nuove norme Rai», come ha ricordato anche a Berlusconi. In sostanza, anche in caso di mancato raggiungimento della soglia dei due terzi, assumerebbe la carica di presidente ad interim il consigliere “anziano”. Guarda caso, anagrafe alla mano, proprio Foa. A quel punto però si aprirebbe un problema davanti al consiglio di amministrazione, dove ci sarebbe un presidente dimezzato in carica e senza pieni poteri dal punto di vista politico.

marcello foa twitter 1

Proprio per questo si starebbe comunque lavorando a uno scenario alternativo con l’accordo tra Lega e Forza Italia. In questo scenario, prefigurato dalle trattative di Giancarlo Giorgetti con il partito di Berlusconi, Foa si ritirerebbe e subentrerebbe un’altra figura o già in seno al CdA o esterna. Spiega oggi Il Fatto Quotidiano:

La sceneggiatura la illustra un deputato forzista: “Foa domani (oggi, ndr) in Vigilanza verrà bocciato. A quel punto, se lui rimane come consigliere, si punterà su un’altra persona all’interno del Cda. Se invece, come più probabile, Foa lascerà il consiglio, a quel punto toccherà al ministro Tria fare un altro nome per la presidenza, che però dovrà essere condiviso”. Difficile, in ogni caso, che il candidato alternativo possa essere Giampaolo Rossi, il consigliere in quota Fdi, che vanta un curriculum ben più colorito di Foa, condito da diversi attacchi, anche molto duri, contro Sergio Mattarella.

Il piano C per la RAI

Mistero quindi sul possibile presidente al posto di Foa, visto che il ministero dell’Economia potrebbe nominare un’altra persona al posto del consigliere e far assumere proprio a lui la carica di presidente. Ma tutto questo dipende da una presunta pace tra Lega e Forza Italia che per ora non si può dichiarare visto che i due gruppi continuano a farsi la guerra in Parlamento mentre governano insieme negli Enti Locali.

marcello foa

Repubblica intanto scrive che Lega e M5s non hanno alcuna intenzione di mettere in discussione la scelta già concordata dei tre direttori dei tg (si parla di Gennaro Sangiuliano al Tgl, Alberto Matano al Tg2, Luca Mazzà al Tg3). Poco importa insomma che stia per prendere il largo una presidenza “zoppa”. È una sfida che la Lega di governo intende spingere fino all’estremo, garantendo in futuro al neo presidente (benché non ratificato) perfino l’indennità da 240 mila euro che è stata ad appannaggio dei predecessori.

EDIT: Non ce la fa Marcello Foa in commissione di Vigilanza Rai. Il presidente indicato dal Cda raccoglie solo 22 voti, su 40, e un astenuto. Non hanno votato in 17. Era richiesto il quorum dei due terzi, 27 componenti della commissione.

Leggi sull’argomento: La storia del reddito di cittadinanza bocciato dal M5S alla Camera

Potrebbe interessarti anche