Di Maio, un mandato zero è per sempre

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-07-23

Illuminante la motivazione: valgono solo i mandati in cui si gestisce potere. E intanto c’è chi propone il Mandato di Zenone o di Achille e la Tartaruga: il primo mandato vale 1. Ciascun mandato successivo vale la metà di quello precedente: il secondo vale 1/2, il terzo vale 1/4 e così via

article-post

Si chiama Mandato Zero l’ideona di Luigi Di Maio per cominciare a far digerire agli attivisti l’addio alla regola dei due mandati e a casa che era stata messa da Grillo e Casaleggio. La regola, ha spiegato ieri in un video il Capo Politico, vicepremier, tesoriere M5S e bisministro (appena cinque cariche per lui), vale  per i consiglieri comunali che dopo due giri potranno tentare una terza chance. E quindi già di per sé sembra far fuori Chiara Appendino e Virginia Raggi, che essendo sindache non potranno farla valere.

Di Maio, un mandato zero è per sempre

Intendiamoci: visto i risultati catastrofici delle due amministrazioni una nuova corsa sarebbe servita soltanto a tenere entrambe fuori dal ballottaggio e certificare il loro fallimento politico, del resto già ben evidenziato dai risultati del MoVimento 5 Stelle a Roma e a Torino.

«Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al primo mandato e loportiavanti tutto e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco, allora il tuo secondo mandato, quello precedente, cioè il mandato zero, non vale», ha spiegato Di Maio. E dunque potrai tentare la terza possibilità in un’altra assemblea. Ma la regola appunto non vale per chi è diventato sindaco, in quanto è una carica diversa che «porta a uno stipendio e una gestione del potere».

mandato zero luigi di maio

Sebastiano Messina su Repubblica ne approfitta oggi per ironizzare ma anche per prevedere un futuro possibile, anzi probabile:

Nessuno viola lo statuto: viene solo modificata l’aritmetica. Illuminante la motivazione: valgono solo i mandati in cui si gestisce potere. Annotiamocela, perché per adesso il «mandato zero» si applicherà solo ai consiglieri comunali, ma domani – potete contarci – una votazione su Rousseau lo estenderà anche ai parlamentari. Per i quali ovviamente non varrà la legislatura passata lontano dal potere, anzi contro, all’opposizione. E se poi dovessero uscire dal governo, e dal palazzo del potere, allora magari sarà ammessa anche un’altra legislatura: il «mandato doppio zero».

L’obiettivo di Di Maio: un mandato doppio zero per i parlamentari

L’obiettivo di Di Maio, piuttosto scoperto, non è consentire a qualche consigliere di Sgurgola Maremmana di tornare a candidarsi per correre alla carica di sindaco una volta terminata la necessaria esperienza: il Capo Politico punta invece a perpetuare il mandato per i parlamentari, soprattutto i fedelissimi, e per sé stesso quando sarà finita la pacchia derivata dalla vittoria alle elezioni politiche del 4 marzo 2018.

di maio mandato zero
Vignetta da: Facebook

E la prossima mossa quale sarà? Il professor Sandro Brusco su Facebook propone il mandato di Zenone, o meglio il mandato di Achille e la Tartaruga:

mandato zero luigi di maio 2

Si può fare molto meglio del mandato zero. Io propongo il Mandato di Zenone, detto anche Mandato di Achille e della Tartaruga. Il primo mandato vale 1, non ci piove. Ciascun mandato successivo vale la metà di quello precedente: il secondo vale 1/2, il terzo vale 1/4 e così via. Il limite però continua a restare di due mandati, in modo da non tradire le promesse iniziali. Come Achille, il rappresentante grillino dimezzerà a ogni mandato la sua distanza dal limite massimo, ma non lo raggiungerà mai.

Probabile che gli abbia dato un’idea.

Leggi anche: Ma il M5S che strilla di Bibbiano è lo stesso che firma il DDL Pillon?

Potrebbe interessarti anche