La storia delle mail di Gates, dell’OMS e del laboratorio di Wuhan hackerate

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-04-22

Il Washington Post e altri giornali americani raccontano oggi che degli hacker avrebbero pubblicato quasi 25mila indirizzi e-mail e password apparentemente appartenenti al National Institutes of Health, all’Organizzazione mondiale della sanità, alla Gates Foundation e ad altri gruppi che lavorano per combattere la pandemia di Coronavirus. Ma…

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Il Washington Post e altri giornali americani raccontano oggi che degli hacker avrebbero pubblicato quasi 25mila indirizzi e-mail e password apparentemente appartenenti al National Institutes of Health, all’Organizzazione mondiale della sanità, alla Gates Foundation e ad altri gruppi che lavorano per combattere la pandemia di Coronavirus, citando Rita Katz e il SITE Intelligence Group.

La storia delle mail di Gates, OMS e del laboratorio di Wuhan hackerate

Rita Katz ha scritto su Twitter che l’hack è stato effettuato nei confronti nell’NIH, del WHO, dei CDC, della Gates Foundation e del Wuhan Institute of Virology e che i gruppi neonazisti stanno facendo girare i contenuti dei database presuntamente violati. SITE sostiene di non essere in grado di verificare se gli indirizzi e-mail e le password siano autentici, ma le informazioni sono state rilasciate domenica e lunedì e sono state quasi immediatamente utilizzate per fomentare tentativi di hacking da parte di estremisti di estrema destra.

email gates laboratorio wuhan hacker

Le mail fatte girare dai nazisti servivano, secondo la stessa Katz, a sostenere le teorie della cospirazione sul Coronavirus SARS-COV-2 come quelle che di solito diffonde un certo Matteo Salvini (questo lo aggiungiamo noi). Il sito UsaHackers ha pubblicato i link per il download delle mail.

Leaked NIH PasswordsDownload

Il Washington Post scrive che il più grande gruppo di e-mail e password presuntamente leakate era quello del NIH, che ne somma 9.938. I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CD) sono al secondo posto con 6857. Poi c’è la Banca mondiale con 5120 mentre l’elenco di indirizzi e password dell’OMS ammonta a 2.732. Un numero inferiore di voci per la Gates Foundation e per il Wuhan Institute of Virology, il centro di ricerca cinese nella città in cui è iniziata la pandemia che è stato accusato (senza prove e attraverso deliri pseudoscientifici finora) di aver avuto un ruolo nell’innescare l’epidemia.

Il presunto leak, il database vecchio e 4chan

In primo luogo bisogna osservare che ognuna delle mail che è uscita è parte di un vecchio database che è stato pubblicato di nuovo e quindi non si tratta di un nuovo hack. Vice.com scrive che l’hack riguarda nomi utenti e password precedentemente compromessi, visto che attraverso il sito web haveibeenpwned.com, che raccoglie le violazioni dei dati ha scoperto che ognuno degli indirizzi testati faceva parte di elenchi di violazioni già note in precedenza.

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Ma il login sembra funzionare lo stesso, come proverebbero questi login pubblicati su 4chan. Questo perché dall’epoca dell’hack le password non sarebbero state cambiate (!).

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Su Twitter gira poi questo screenshot di un commento su 4chan dove si racconta della virologa Zhengli Shi – che esiste realmente e secondo Wikipedia dirige il centro per le malattie infettive di Wuhan e ha scoperto che il nuovo Coronavirus SARS-COV-2 deriva dal coronavirus di un pipistrello, come scritto da Nature –  la quale il 19 ottobre 2019 avrebbe preso un bus dal Wuhan’s Institute of Technology, si sarebbe fermata a metà del suo viaggio, avrebbe aperto una valigia e avrebbe messo un blocco di ghiaccio secco contaminato vicino a una presa d’aria del famoso wet market della città cinese. Zhengli Shi avrebbe scelto quel mercato perché si trova vicino alla più grande rete ferroviaria ad alta velocità del mondo: l’evento, sempre secondo lo screenshot, sarebbe stato ripreso da CCTV (ma non esiste, ovviamente).  La credibilità di una ricostruzione del genere è pari a quella del coccodrillo delle fogne di New York o del ragnetto che esce dal tronchetto della fortuna, direbbe Miocuggino. Inutile dire che di questa storia non c’è traccia nelle email.

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Le agenzie prese di mira non hanno ancora rilasciato commenti, e neanche l’Fbi. Mentre la Gates Foundation ha detto che sta monitorando la situazione ma “al momento non vi sono indicazioni di intromissioni nei dati della fondazione”.
-articolo in aggiornamento

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