La storia del Coronavirus e del laboratorio di Wuhan

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-16

Il Coronavirus SARS-COV-2 nato o cresciuto in un laboratorio di Wuhan rimbalza sui media americani. La CNN, FoxNews e il Washington Post raccontano con accenti diversi: la Cnn citando varie fonti a conoscenza del dossier sostiene che dirigenti dell’intelligence Usa e della sicurezza nazionale americana stanno esaminando tra le possibilità quella che il nuovo Coronavirus sia nato, più che in un mercato, in un laboratorio di Wuhan e che si sia diffuso a causa di un incidente

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La storia del Coronavirus SARS-COV-2 nato o cresciuto in un laboratorio di Wuhan irrompe sui media americani: la CNN, FoxNews e il Washington Post raccontano con accenti diversi: la Cnn citando varie fonti a conoscenza del dossier sostiene che dirigenti dell’intelligence Usa e della sicurezza nazionale americana stanno esaminando tra le possibilità quella che il nuovo Coronavirus sia nato, più che in un mercato, in un laboratorio di Wuhan e che si sia diffuso a causa di un incidente.

La storia del Coronavirus e del laboratorio di Wuhan

Secondo altre fonti interpellate dalla CNN, l’intelligence americana non è stata sinora in grado di confermare la teoria della nascita del virus in laboratorio, ma si sta cercando di capire se qualcuno sia stato infettato in laboratorio a causa di un incidente o negligenze nella gestione dei materiali. Altre persone potrebbero poi essere state contagiate. L’origine reale della pandemia, avvertono alcuni funzionari dell’intelligence, potrebbe comunque non essere mai accertata. Ma attenzione: la stessa CNN scrive nel pezzo che la prima fonte di questa notizia sono Yahoo e Fox News, mentre nell’articolo linka un pezzo del 6 aprile scorso in cui si riporta sì la difesa della Cina, ma si aggiunge anche che gli scienziati si sono uniti in tutto il mondo per condannare le teorie della cospirazione dai toni nazionalistici. Perché, spiegano Robert Kuznia e Drew Griffin, chiunque oggi affermi di conoscere l’origine di SARS-COV-2 sta tirando a indovinare.

coronavirus laboratorio wuhan

Anche se, si spiega nel pezzo, non c’è per niente unanimità sul fatto che il Coronavirus sia arrivato dai mercati di selvaggina di Wuhan, anzi: c’è una ricerca peer reviewed che tende ad escludere l’ipotesi perché molti dei primi pazienti conosciuti non avevano un’esposizione diretta al cosiddetto wet market. I ricercatori concordano sul fatto che il coronavirus sia passato da un animale a un essere umano, un fenomeno noto come “spillover zoonotico”. All’inizio di febbraio alcuni ricercatori cinesi hanno pubblicato un articolo su Nature – che ha concluso che “2019-nCoV è identico al 96% a livello dell’intero genoma a un Coronavirus di pipistrello”. Invece 27 scienziati che lavorano nel sistema sanitario statunitense hanno scritto una lettera a The Lancet condannando le teorie cospirazioniste. E nel pezzo viene citata una fonte della Casa Bianca che ironizza sul fatto che ogni volta che scoppia una pandemia parte sempre la caccia al laboratorio che avrebbe creato il virus, ogni volta con risultati nulli. Ciò nonostante ci sono anche scienziati che la pensano diversamente. Uno di questi è Richard Ebright, che ne ha parlato proprio con la CNN. Peter Daszak, che lavora in Cina da dieci anni, però esclude l’ipotesi ritornando sui pipistrelli anche se confessa che ancora la scienza non è riuscita a capire di quali specie si tratti. E soprattutto c’è mistero sull’animale “responsabile” del primo salto di specie che ha poi portato il virus all’uomo. L’articolo di Fox News invece dispensa certezze come soltanto la rete di Trump riesce a fare: le fonti citate sostengono che la trasmissione iniziale del virus fosse da pipistrello a uomo e che il “paziente zero” lavorasse nel laboratorio di Wuhan, e da lì il virus si sia diffuso alla popolazione.

La tesi del Coronavirus uscito accidentalmente dal laboratorio di Wuhan

Secondo la Fox i documenti consultati dalle sue fonti descrivono in dettaglio i primi sforzi dei medici in laboratorio e i primi tentativi di contenimento. Il wet market di Wuhan, inizialmente identificato come un possibile punto di origine, non ha mai venduto pipistrelli, sostiene il pezzo (ma noi sappiamo che c’è un animale vettore di mezzo e quindi questo, anche se vero, proverebbe poco) e secondo il racconto incolpare il wet market faceva parte di un tentativo da parte della Cina di sviare l’attenzione dal laboratorio. L’album delle figurine dei cattivi si completa successivamente nel pezzo quando si racconta che gli americano volevano aiutare i cinesi in un programma chiamato Prevent molto prima che questi cominciassero a lavorare sui Coronavirus, ma i francesi hanno aiutato i cinesi a costruire il laboratorio di Wuhan, mentre Pechino ha cancellato, soppresso o truccato dati e campioni mentre le aree contaminate sono state “cancellate”. In tutto ciò si inserisce l’articolo del Washington Post che invece cita due cable inviati a Washington dall’ambasciata americana a Pechino nel 2018, due anni prima dello scoppio della pandemia, dopo che i diplomatici a stelle e strisce avevano visitato l’istituto di virologia della città (WiV).

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I cable ammonivano sulle inadeguate condizioni di sicurezza del laboratorio, che conduceva rischiose ricerche sui pipistrelli. Negli ultimi due mesi le informative hanno alimentato discussioni nel governo americano se questo o un altro laboratorio a Wuhan possa essere la fonte del Covid-19, anche se per ora non sono emerse prove in questo senso e la comunità scientifica propende per un virus proveniente dagli animali e non da provetta. I cable mettono in guardia sulle carenze gestionali e di sicurezza del Wiv e propongono più attenzione e aiuti non solo per l’importanza degli studi sui coronavirus dei pipistrelli ma anche per la loro pericolosità. I diplomatici americani, tra cui esperti scientifici, informarono che le scoperte del laboratorio cinese “suggeriscono fortemente che Coronavirus tipo Sars dei pipistrelli possono essere trasmessi agli umani e causare malattie come la Sars. Da un punto di vista della salute pubblica, questo rende la costante sorveglianza dei Coronavirus tipo Sars nei pipistrelli e gli studi sui contatti animale-umani cruciali per la previsione e la prevenzione di future epidemia di coronavirus”. L’appello cadde nel vuoto. L’autore dell’articolo del Wp scrive che un alto dirigente dell’amministrazione Usa gli ha detto che i cable forniscono un ulteriore elemento di prova della possibilità che la pandemia sia frutto di un incidente nel laboratorio di Wuhan. E sostiene che la versione di Pechino che il virus sia emerso dal wet market di Wuhan è debole, citando ricerche di esperti cinesi su Lancet secondo cui il primo paziente noto di coronavirus, identificato il primo dicembre, non aveva legami col mercato e neppure oltre un terzo dei contagiati nel primo grande cluster.

La replica di Pechino

Intanto è arrivata la replica di Pechino: il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, ha ricordato che da un indagine dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non sono emerse prove che il coronavirus sia stato creato in laboratorio. “Molti esperti medici internazionali ritengono che non ci siano basi scientifiche” a supporto di questa teoria, ha ribadito. Interpellato in proposito da FoxNews, Donald Trump ieri ha dichiarato di “non volerlo dire, ma si sente parlare di questa storia sempre di più”. Il presidente è poi tornato sull’argomento, assicurando che gli Usa “stanno facendo un esame molto approfondito” di quanto avvenuto, ma senza commentare oltre. Da parte sua, il segretario di Stato Mike Pompeo ha sottolineando che “c’e’ ancora molto che non sappiamo, e di questo stava parlando oggi il presidente. Abbiamo bisogno di risposte a queste domande”.

E in attesa che arrivino le risposte che Trump e Pompeo attendono, i sondaggi dicono che il presidente è in difficoltà proprio mentre si avvicinano le elezioni. La fuga di SARS-COV-2 da un laboratorio cinese sarebbe una tragedia che fa orrore come il cacio sui maccheroni.

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