Ma la priorità del governo non era il caro-bollette?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-01

Giorgia Meloni e Matteo Salvini avevano detto, in campagna elettorale, che fin dal primo Consiglio dei Ministri si sarebbe parlato dell’aumento dei costi dell’energia e delle strategie per contenerlo

article-post

Quel che si dice in campagna elettorale, rimane in campagna elettorale. Per mesi (ancor prima delle dimissioni di Mario Draghi), Giorgia Meloni ha continuato a battere sempre sullo stesso tasto: il governo, secondo lei, non aveva fatto abbastanza (per lei, in realtà, non aveva fatto praticamente nulla) per contenere il caro bollette. E nel corso dei due mesi di comizi, interventi televisivi e interviste a giornali e trasmissioni, colei che poi è stata nominata Presidente del Consiglio aveva fatto una promessa agli italiani: parleremo e troveremo rimedi per contenere gli aumenti di luce e gas fin dal primo Consiglio dei Ministri. Ed eccoci arrivati al secondo CdM, ma di norme in quella direzione non v’è traccia.

Caro bollette, la priorità sparita all’interno del Consiglio dei Ministri

Una priorità per fagocitare l’elettorato che, ora, sembra non essere più una priorità. Nel primo Consiglio dei Ministri, quello andato in scena domenica 23 ottobre, ovviamente non c’è stato tempo e spazio per trattare questo argomento: era il giorno delle nomine della nuova squadra del suo esecutivo e il fischio d’inizio di questa partita di governo. Una settimana (abbondante) dopo, sembrava essere la volta buona. Come da prassi, infatti, lunedì 31 ottobre Palazzo Chigi ha convocato il secondo CdM dell’Era Meloni. Si sarà parlato di energia?

Assolutamente no. Né in conferenza stampa, né nel comunicato stampa che ha sintetizzato i punti – suddivisi per tema – affrontati nel corso della seconda riunione del governo Meloni. La priorità è stata data all’ergastolo ostativo (c’era una scadenza da rispettare), allo stop alla sospensione dei medici no vax, alle “pene dure” per chi organizza rave party e alla nomina della squadra di viceministri e sottosegretari. Un CdM che, come si legge nel comunicato, è durato solamente un’ora e mezzo e dove si è parlato di temi della Giustizia (con il rinvio dell’entrata in vigore della riforma Cartabia), di Salute e dove sono stati scelti i nuovi Prefetti. E il caro bollette? Non è più una priorità. Forse il prossimo Consiglio dei Ministri (il terzo) sarà il giorno giusto.

(foto IPP/spgr/Paolo Giandotti)

Potrebbe interessarti anche