Opinioni
La grande vittoria del M5S che conferma le leggi che già ci sono
di Mario Neri
Pubblicato il 2018-11-05
La pagina Facebook di Luigi Di Maio ha appena annunciato una Grande Vittoria! Pensate: grazie all’operosità clamorosa di questi meravijosi ragazzi è stata mantenuta una promessa sull’Opzione Donna per le pensioni: «Adesso ogni donna a 58 anni può andare in pensione dopo aver lavorato per 35 anni. Migliaia di lavoratrici ne potranno godere! La questione […]
La pagina Facebook di Luigi Di Maio ha appena annunciato una Grande Vittoria! Pensate: grazie all’operosità clamorosa di questi meravijosi ragazzi è stata mantenuta una promessa sull’Opzione Donna per le pensioni: «Adesso ogni donna a 58 anni può andare in pensione dopo aver lavorato per 35 anni. Migliaia di lavoratrici ne potranno godere! La questione della previdenza femminile era un tema urgente da affrontare per l’assurda condanna decretata nei confronti delle donne dalla riforma Fornero e per il successivo immobilismo negli ultimi anni del Governo uscente».
Ma se per caso vi stanno fischiando le orecchie o avete un fastidioso senso di déjà-vu, beh, c’è un motivo: l’Opzione Donna (uscita anticipata ma pensione ricalcolata con il metodo contributivo) per le donne dipendenti con almeno 58 anni e per quelle autonome con almeno 59 purché abbiano almeno 35 anni di contributi esiste già da anni, introdotta dalla Legge Maroni n° 243/04, ripresa successivamente con la Riforma delle Pensioni Fornero del 2011 e prorogata anche dalla Legge di Bilancio 2017. Esattamente come l’APE Social, il governo Lega-M5S si è limitato a riproporre quello che già c’era ed era possibile utilizzare negli anni precedenti. E ora, secondo voi, i Giggetters se ne sono accorti o stanno ringraziando il governo Conte per aver creato quello che già c’era? Indovinare non è difficile
Ah, c’è un dettaglio: Giggetto si è dimenticato di ricordare che se si utilizza Opzione Donna l’assegno mensile viene decurtato. Ma quello, probabilmente, è colpa del governo precedente.