La base M5S è arrabbiata con Di Maio

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-30

Sul Blog delle Stelle è partita la caccia al Capo Politico. C’è chi lo accusa di essere stato troppo ingenuo. chi gli spiega che si è fatto fregare (e magari ha votato sì al contratto su Rousseau) e chi gli chiede apertamente di fare un passo indietro per lasciare il posto a Di Battista. Ma state tranquilli, nella democrazia a 5 Stelle l’unico che può mandare a casa Luigi è Beppe Grillo

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Qual è la più grande colpa un politico? Qualcuno, spinto da afflati anglosassoni ed esterofili, potrebbe dire “mentire”, ma in Italia (e non solo) non è così. Non è nemmeno non avere i titoli (di studio o altro) e non essere qualificato per il ruolo che si va a ricoprire. Il più grande difetto per un politico è essere ingenuo. Detta terra-terra: farsi fregare. E Luigi Di Maio non fa eccezione. Perché se da un lato i 5 Stelle vogliono che i loro portavoce siano onesti e trasparenti dall’altro sognano di andare al governo. E se per andare al governo bisogna giocare con uno dei vecchi partiti (addirittura la Lega è il più “antico” partito politico dell’attuale panorama politico) non ci si può far fregare, anzi, bisogna giocare ad armi pari.

«Il Movimento 5 Stelle sempre più imbottigliato nel traffico del Quirinale e di Montecitorio»

Oggi sul Blog delle Stelle  è stata pubblicata la trascrizione di un’intervista dove il Capo Politico del MoVimento 5 Stelle cerca di correggere il tiro dei toni bellicosi della “chiamata alle armi” dei giorni scorsi. Di Maio fa numerosi passi indietro dalle minacce di impeachment nei confronti del Capo dello Stato dicendo che la manifestazione del 2 giugno non sarà contro Mattarella (eppure tutti hanno pensato che fosse così). Anzi, per Di Maio se si parla male di Mattarella è per colpa della polarizzazione mediatica. E non invece delle dichiarazioni fatte da autorevoli pentastellati come ad esempio Alessandro Di Battista. Il candidato premier del M5S ci tiene anche a ribadire che quella con la Lega non era un allenza ma un “contratto” e che lo scontro non era con il Presidente della Repubblica ma tra la “finanza” (oscuro moloch che agisce sempre per ragioni misteriose..) e la politica, che invece vuole il bene del Paese.

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Spulciando i commenti sul Blog, sito ufficiale del M5S dove spesso gli attivisti commentano la linea politica del partito con lodi sperticate si nota che questa volta sono in pochi ad approvare il comportamento del Capo. C’è chi scrive che “Luigi” sta facendo “dichiarazioni troppo avventate” e il fatto che vengano rettificate ogni volta fa diminuire la credibilità e l’autorevolezza del leader. Altri utenti toccano il nervo scoperto della galassia grillina. Ad esempio quello che dice: «Di Maio sei un leader affidabile ed onesto, ma in politica non puoi peccare di ingenuità» e avverte Luigi dal rischio di «farti vampirizzare da Salvini permettendogli di erodere il patrimonio del 32% che gli elettori del centro e del sud italia ti hanno affidato».

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Segue una salva di commenti dove l’irritazione va sempre più crescendo. C’è chi accusa i 5 Stelle di “averci presi a tutti per il culo” (ma ringrazia, per educazione) chi dichiara che il sogno è finito e ringrazia “Di Maio e compagni per la vostra macroscopica miopia”. Il più gentile è quello che dice che “Di Maio ultimamente si è molto ammosciato” mentre un altro utente certificato chiede di lasciare il posto a Di Battista.

Il popolo a 5 Stelle vuole i falchi, non le colombe

Non è più un tempo per i Luigi perché come spiega un altro utente «seguire i consigli del vecchio democristiano Vincenzo Scotti sostituendo la sua autenticità con l’immagine del piccolo borghese Di Maio per ingraziarsi i mercati, la burocrazia internazionale ed europea, non ha assolutamente portato bene al capo politico grillino, appannando tutta quella forza di rinnovamento e novità corredo naturale del movimento».

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In poche parole, la nuova linea politica filo europea, filo Nato e “governativa”non paga. Serve invece un MoVimento più movimentista. Il paradosso è però che un partito populista antieuro e che vuole uscire dalla NATO come era il M5S  qualche mese fa spaventa i mercati. E questo fa salire lo spread. Ma ovviamente chi crede che sia tutta colpa della Germania non se ne accorge.

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Dopo la sbornia del 33% delle politiche ora gli elettori del MoVimento 5 Stelle escono allo scoperto per dire che forse sarebbe stato più utile farsi guidare da un leader più maturo e d’esperienza. Nessuno però fa nomi e quindi non si capisce chi potrebbe essere colui (o colei) disposto a prendere il posto di Di Maio. Senza contare che alla farsa delle cliccarie per l’elezione del Capo Politico Luigi ha conquistato oltre il 90% dei voti: su  37.442 votanti Di Maio ha preso 30.936 voti.

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Lo stesso si dica per quelli – e sono tanti – che oggi si scoprono raffinati analisti politici spiegano a Luigi che quello di Salvini era un bluff e che Di Maio è stato ingenuo.

Perché se è vero che i 5 Stelle si sono fatti “fregare” da Salvini com’è che allora quando si è tratto di votare su Rousseau il Contratto per il governo del cambiamento più del 94% dei votanti ha approvato quell’accordo? Eppure anche solo leggendolo – o in alternativa leggendo i giornali che lo hanno commentato – era evidente quello che Salvini aveva imposto ai 5 Stelle. E come mai ora tutti difendono Mattarella dopo giorni di insulti piovuti quasi tutti da parte dei 5 Stelle?

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Magari Luigi Di Maio non è il migliore dei leader politici possibili – e anche qui in molti lo avevano detto, ma erano tutti giornaloni pagati da Soros o quant’altro – ma è sicuramente il Capo Politico che il popolo a 5 Stelle si merita. Non stupisce che in questo momento di assoluta mancanza di una  guida ci sia chi torna a battere le strade già percorse (con scarso risultato) chiedendo di andare da soli e non “entrare nel consiglio dei malvagi, seguendo la via dei peccatori e accompagnandosi agli arroganti”. E quando è la Bibbia a guidare un partito politico, cosa mai potrà andare storto. Di sicuro c’è un Salmo anche per lo spread.

Leggi sull’argomento: Il cerino acceso rimasto in mano a Di Maio

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