Il cerino acceso rimasto in mano a Di Maio

di dipocheparole

Pubblicato il 2018-05-30

Perché Luigi Di Maio ha riaperto in extremis la trattativa Stato-Lega-M5S anche senza una possibile mediazione su Savona accettata da Salvini, che oggi è tornato a chiudere le porte? Uno dei motivi che possono aver mosso il leader del MoVimento 5 Stelle è la previsione dei prossimi eventi. Il MoVimento 5 Stelle si ritrova ad …

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Perché Luigi Di Maio ha riaperto in extremis la trattativa Stato-Lega-M5S anche senza una possibile mediazione su Savona accettata da Salvini, che oggi è tornato a chiudere le porte? Uno dei motivi che possono aver mosso il leader del MoVimento 5 Stelle è la previsione dei prossimi eventi. Il MoVimento 5 Stelle si ritrova ad avere una rappresentanza politica sontuosa in questo Parlamento, frutto anche del piccolo premio di maggioranza del Rosatellum che li ha favoriti così come ha favorito la Lega. Ma domani?

Domani, dicono i sondaggi, ad avere il vento in poppa sarà invece la Lega, che con il centrodestra riunito è arrivata alla soglia del 40% nei sondaggi e potrebbe raggiungere la maggioranza in una delle due camere (o in entrambe). A quel punto per il M5S che Luigi Di Maio ha costruito per governare resterebbe la strada dell’opposizione e basta. Oppure i grillini potrebbero entrare in maggioranza con la Lega e con Fratelli d’Italia se Forza Italia si tirasse indietro per i piani B sull’euro, ma anche qui il M5S dovrebbe negare tutto quello che avrà detto nel frattempo in campagna elettorale. E in ogni caso sarebbe il M5S lo junior partner del governo di Salvini, mentre con l’ipotesi Conte era vero il contrario.

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Sondaggi SWG, Il Messaggero, 29 maggio 2018

Certo, il M5S magari immagina di guadagnare voti dalle prossime elezioni a dispetto dei sondaggi drenando consensi nel campo del centrosinistra. Questo è possibile, ma Di Maio dovrà anche mettere in conto che a sua volta Salvini si prenderà voti “di destra” del M5S perché gli elettori, tra la copia e l’originale, preferiscono sempre l’originale. Potrebbe sparigliare solo presentandosi alle elezioni con la Lega ma finora Salvini non ha dato nessun ok a questa prospettiva e lo stesso Di Maio l’ha allontanata oggi.

In questo quadro Di Maio ha tutto da perdere dalle elezioni a luglio e tutto da guadagnare da una soluzione diplomatica della crisi tra Quirinale e Lega. Per questo nelle scorse ore si è speso in questa direzione, a quanto pare finora senza successo. Salvini, in più occasioni, durante la crisi lo ha gabbato mandandolo avanti per farlo bruciare e scippandogli la platea come fanno tutti i poliziotti cattivi di fronte a quelli buoni sui media. Per questo il cerino è rimasto acceso in mano sua. E sarà difficile far uscire il M5S da questo cul de sac.

Leggi sull’argomento: Il video di Paolo Savona che racconta di aver conosciuto Di Maio nel 2016

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