Opinioni
L'uscita dall'euro non è più una priorità per Marine Le Pen
di Mario Neri
Pubblicato il 2017-09-22
L’uscita dall’euro non è più “una precondizione” al programma del Front National: il giorno dopo l’uscita dal partito dell’ideologo e vicepresidente Florian Philippot – che dell’abbandono della moneta unica faceva il suo cavallo di battaglia – Marine Le Pen cambia strategia. La priorità è il ritorno alla “sovranità territoriale” – ha detto a BFM-TV – […]
L’uscita dall’euro non è più “una precondizione” al programma del Front National: il giorno dopo l’uscita dal partito dell’ideologo e vicepresidente Florian Philippot – che dell’abbandono della moneta unica faceva il suo cavallo di battaglia – Marine Le Pen cambia strategia. La priorità è il ritorno alla “sovranità territoriale” – ha detto a BFM-TV – alle “frontiere non solo migratorie ma anche economiche”. La sovranità monetaria “concluderà il processo – ha aggiunto – abbiamo invertito il senso delle priorità”.
La presidente del Front National, Marine Le Pen, si è anche per la prima volta detta “pronta a cedere il posto” se un candidato o una candidata migliore di lei emergesse prima delle presidenziali 2022. “Sono una politica che lavora e si batte – ha detto stamattina alla radio France Info – senza lesinare tempo ed energia, per difendere i francesi da tanti anni. Se sarò quella in posizione migliore per portare avanti le nostre idee sarò di nuovo candidata. Se ci sarà qualcuno meglio di me gli cederò il posto”.
Ma la notizia di ieri è stata l’addio al Front National del suo fido numero 2 e “ideologo” del Front National, Florian Philippot. Come ampiamente anticipato, il doppio rovescio elettorale – a maggio la sconfitta alle presidenziali di Marine Le Pen, a giugno quella alle politiche, dove il FN non è riuscito neppure a formare un gruppo parlamentare di 15 deputati – ha fatto esplodere lo scontro con Marine che era nell’aria da tempo. Sconfitta e umiliata nel faccia a faccia in tv da Emmanuel Macron, la presidente del Front aveva espresso l’esigenza di eliminare dal programma del partito la richiesta di uscita dall’euro: un’ipotesi alla quale sono contrari due terzi dei francesi e sulla quale lei stessa si era gravemente impantanata nel dibattito in tv con Macron. Fu il primo dissidio aperto con Philippot, il quale – fermo nell’idea che l’euro sia il nemico dei popoli – pose il veto, minacciando di andarsene se il FN avesse rinunciato alla crociata contro la moneta unica.
Il Front National ha visto soltanto pochi mesi fa l’addio della figura più promettente del gruppo, la nipote Marion Marechal-Le Pen, legatissima al nonno Jean-Marie. “Prendo atto della sua decisione, per me non è una sorpresa, ma contesto la sua versione e le accuse che fa”, ha commentato Marine Le Pen, che adesso dovrà preparare un congresso cominciando da zero. Nessuno deve fare “del vittimismo”, ha aggiunto, sostenendo di aver fatto “tutti i tentativi possibili per riportare Philippot alla ragione”. “Non mi rallegro”, ha detto, ancora una volta in antitesi con il padre Jean-Marie, che ha subito esultato: “Con Philippot sparisce un motivo di debolezza, e io me ne rallegro”. Nei giorni scorsi aveva capito che per lui non c’era più spazio, da quando Marine gli aveva intimato di lasciare la presidenza del suo movimento “Les Patriotes” e da quando era finito nell’occhio del ciclone per il “couscous-gate”, la polemica per le foto mentre mangia couscous in un ristorante di Strasburgo, “tradendo” i piatti della tradizione locale come la choucroute, e facendo imbestialire gli “ortodossi”.