Lo sciopero di bus, tram e metro a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-01-12

Oggi a Roma a rischio bus, tram, metropolitane e ferrovie regionali (Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo) a causa di uno sciopero di 24 ore indetto dai sindacati Orsa, Faisa Confail e Usb. Lo sciopero si svolge sulla rete Atac, con le consuete fasce di garanzia, dalle ore 8.30 alle ore 17 e dalle ore 20 al termine …

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Oggi a Roma a rischio bus, tram, metropolitane e ferrovie regionali (Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo) a causa di uno sciopero di 24 ore indetto dai sindacati Orsa, Faisa Confail e Usb. Lo sciopero si svolge sulla rete Atac, con le consuete fasce di garanzia, dalle ore 8.30 alle ore 17 e dalle ore 20 al termine del servizio. Sulle linee notturne (linee da N1 a N28 e, per la fascia 0.01-5.30 linea 913) lo sciopero si è tenuto nella notte tra ieri e oggi. Oggi inoltre nelle stazioni delle linee metroferroviarie che, eventualmente, resteranno aperte, non è garantito il servizio di scale mobili, montascale, ascensori. Non garantito anche il servizio delle biglietterie Atac. Sempre oggi è previsto anche uno sciopero di 24 ore indetto dai sindacati Fast e Usb per la società RomaTpl (bus periferici): il servizio non è garantito dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 al termine del servizio.
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“I lavoratori del trasporto pubblico di Roma scioperano contro le scelte scellerate dell`amministrazione comunale sul concordato di ATAC, scelte che mettono in pericolo il proseguimento del servizio di ATAC per il rischio fallimento, rischio confermato anche dall`assessora Linda Meleo nelle dichiarazioni fatte in Commissione Mobilità”, spiega l’Unione sindacale di base Lavoro Privato – Provincia di Roma TPL. “L`Unione Sindacale di Base aveva denunciato che la scelta del Concordato in ATAC e l`aggravio delle condizioni di lavoro imposto dall’accordo del 27 novembre 2017 non avrebbero prodotto il risanamento di una azienda depredata in modo spregiudicato dalla politica e dalla mala gestione. Usb aveva anche denunciato che la situazione del Trasporto Pubblico dato in affidamento alle aziende private non offriva garanzie ai cittadini di un servizio qualitativamente migliore e non garantiva i lavoratori costretti tutti i mesi a tirare il collo insieme alle loro famiglie perché gli stipendi non vengono pagati nelle date prefissate. La politica tutta – Governo, Regione e Comune – deve lavorare per la costruzione di un’unica Azienda Regionale di Trasporto Pubblico, eliminando i debiti di ATAC e includendo anche la fetta di Trasporto data oggi alle aziende private, per offrire un vero servizio di qualità e di efficienza nel rispetto dei diritti dei lavoratori”, conclude l’USB.

Leggi sull’argomento: ATAC Metro B, a novembre un quarto del servizio è sparito

 

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