Libertà è partecipazione

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-05-30

La classe dirigente del Paese è di livello sempre più basso. Nessuno dei 4 leader dei principali partiti è laureato, anzi uno di loro non è neanche diplomato ad un liceo. La pochezza di chi ci comanda è apparsa in tutta la sua evidenza in questi giorni. Sono capaci di fare solo chiacchiere da bar …

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La classe dirigente del Paese è di livello sempre più basso. Nessuno dei 4 leader dei principali partiti è laureato, anzi uno di loro non è neanche diplomato ad un liceo. La pochezza di chi ci comanda è apparsa in tutta la sua evidenza in questi giorni. Sono capaci di fare solo chiacchiere da bar e poco più.

salvini bugliano pisa

Non mi riferisco solo a Gallera che ha la colpa di essere stato il più sempliciotto dicendo che, essendo R(0) del contagio pari a 0,5, per prendere il virus occorreva incontrare contemporaneamente due infetti. E’ come se, supponendo l’indice di fertilità in Italia pari a 0,7, una donna italiana, per rimanere incinta dovesse fare sesso contemporaneamente con due uomini (di cui uno nano). Ma non è che gli altri politici siano stati meglio. Ho sentito in TV un dibattito sul Recovery Fund da parte di due onorevoli (uno Lega e uno PD). Era chiaro che entrambi parlavano a vanvera e che non capivano nulla di quello che stavano dicendo. Posizioni meramente ideologiche con la stessa profondità (forse anche meno) delle chiacchiere al bar. Inoltre urlavano entrambi per nascondere l’assoluta inconsistenza delle loro parole.

giulio gallera contagiati coronavirus

Un altro esempio di pochezza politica è quando è stato annunciato con toni entusiastici in TV, addirittura da un ministro, la nascita della figura dell’ assistente civico (una specie di guardia della rivoluzione ma italiana e non iraniana) con il compito di far rispettare il sacro verbo dei DPCM del premier. Quel ministro è riuscito nel miracolo di far mettere d’accordo DeMagistris con Sgarbi che li ha (giustamente) chiamati coglioni civici. Inoltre questa classe politica si circonda di esperti e di consulenti non all’altezza. Sempre in TV, un tizio che si spacciava come matematico ha dichiarato, sulla base di misteriosi calcoli, che il 3 Giugno avrebbero dovuto rimanere in lockdown Lombardia, Liguria e Piemonte. Lombardia e Piemonte ancora ancora, ma la Liguria che male gli avrà mai fatto? Non solo ha molti meno casi di Lombardia e Piemonte, ma anche meno di Emilia Romagna e Veneto… perché mai la Liguria dovrebbe essere sbarrata e Emilia Romagna e Veneto aperti? Ho verificato su Mathscinet (che è il database di noi matematici) la produzione scientifica del sedicente matematico, ed ho scoperto che esisteva ma che era bassa per numero, scarsamente qualificata sia per impatto scientifico delle riviste dove aveva pubblicato e sia per numero di citazioni (praticamente inesistenti). Chi l’avrà nominato mai esperto? Adesso poi tutti quelli che parlano di modelli epidemiologici si dichiarano matematci e virologi anche se, spessso, non hanno né una laurea in Matematica né una in Medicina…

francesco boccia video mascherina 1

Altro aspetto terrorizzante è questo scontro fra Regioni. Il Sud non vuole i Lombardi perché li considera appestati, il Sindaco di Milano dichiara che i Milanesi se lo ricorderanno…Insomma se non fosse un gioco estremamente pericoloso, si direbbe una zuffa fra adolescenti immaturi. Ma perché adesso siamo rappresentati da questa classe politica di così basso livello? In una democrazia i politici, pur essendo espressi in modo democratico, valgono generalmente più del livello medio dei loro elettori. Ormai sono più di 20 anni che ciò non succede più in Italia: la classe politica italiana è a livello uguale (se non più basso) di quella dei propri elettori. Ho conosciuto perfino un (pessimo) Presidente di Provincia con nemmeno la V elementare (e lo si notava tutto). Iazzardo una spiegazione: io credo che dopo la II Guerra mondiale, il popolo Italiano abbia votato seguendo un principio di autorità: si lasciava consigliare per chi votare da personalità locali in cui lo tipo il parroco, il direttore della Posta, il farmacista, etc. La TV ed internet hanno fatto saltare completamente questa catena di trasmissione d’informazione. Adesso si vota in base a quello letto su Internet senza preoccuarsi se corrisponda o meno a verità. Anzi, più sono fake news, e meglio è…perché dicono esattamente ciò che l’elettore vuole sentirsi dire anche se non è vero: quel politico è ladro, c’è la congiura di Bildenberg, i negri ci rubano il lavoro, quella ministro è andata a firmare la nomina in tanga e ha mostrato le chiappe alle telecamere, il mondo ci invidia per come abbiamo affrontato l’emergenza del contagio, etc etc.

poteri roma capitale stanziamento mozione meloni bocciata - 3

Ma quale potrebbe essere la strategia per lottare contro questo degrado che sembra inarrestabile? Secondo me si deve seguire il consiglio di una vecchia canzone di Gaber. “La libertà non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione”. Non ha infatti senso lamentarsi, invocando i bei tempi antichi. Se abbiamo una classe politica imbarazzante è perché non abbiamo partecipato, non ci siamo messi in gioco, abbiamo demandato ad altri ciò che toccava a noi. Francisco Goya dipinse il famoso quadro “Il sonno della ragione, genera i mostri”. In Italia, il sonno della partecipazione alla vita pubblica, ha generato una classe dirigente tragicamente indecente. Si nota pero’ un’inversione di tendenza (almeno queste sono le mie seranze). Sarà che dopo il lungo lockdown tutti vogliono ripartire, sarà che il teatrino della politica italiana sta diventando sempre più verognoso, ma avverto (almeno mi pare di avvertire), da parte della società civile, una grande voglia di partecipare, di mettersi in gioco, di mettere sul piatto della bilancia la propria esperienza e competenza e non accettare più comportamenti tipo di quella politica che chi si è fatta eleggere in Parlamento ed è divenuta perfino Ministro forte della sua totale inesperienza. Qualora questa mia percezione risultasse veritiera, forse usciremo dal baratro in cui stiamo precipitando. Incrociamo le dita e confidiamo nella voglia di riscatto del Popolo Italiano.

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