Letta chiude la porta ad alleanze con Conte e lui attacca: “Pd arrogante, i progressisti siamo noi”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-07-24

In un’intervista a Repubblica il segretario del Partito democratico Enrico Letta esclude alleanze elettorali con il Movimento 5 Stelle. Per il presidente grillino Giuseppe Conte”il Pd è arrogante”

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In vista delle elezioni del prossimo 25 settembre il Partito democratico è disponibili a dialogare con tutti: Calenda “ha svolto in Europa un lavoro interessante e in parte condiviso”, Speranza “è una delle personalità che spero possano candidarsi nella lista aperta”, Di Maio “tra le personalità che vengono dal M5S è la più influente”, e perfino verso Renzi non ci sono preclusioni. Enrico Letta delinea il campo d’azione del Pd in un’intervista a Repubblica, conscio che l’obiettivo è uscire dalle urne come partito più votato (nei sondaggi è dato dietro a Fratelli d’Italia di meno di mezzo punto percentuale) per provare a scongiurare il trionfo della coalizione di centrodestra.

Letta chiude la porta a Conte: nessuna alleanza Pd-M5S

Il segretario dem si guarda intorno: “Parleremo con tutti coloro che sono interessati e disponibili a costruire un progetto politico vincente e che sia nel solco condiviso dalle forze che hanno dato la fiducia al governo Draghi”. Oltre al centrodestra, quindi, tiene fuori dai suoi programmi il Movimento 5 Stelle. A specifica domanda: “C’è ancora una possibilità che faccia parte anche Conte della coalizione elettorale?”, Letta ha risposto: “No. Il percorso comune si è interrotto il 20 luglio e non può riprendere, è stato un punto di non ritorno. Lo avevo avvertito che non votare la prima fiducia sarebbe stato lo sparo di Sarajevo”. È la pietra tombale sul “campo largo” teorizzato e poi mandato all’aria con l’innesco della crisi attraverso il mancato voto di fiducia pentastellato sul dl Aiuti.

Conte: “Pd arrogante, i progressisti siamo noi”

L’ex premier replica indirettamente a Letta in un’intervista a La Stampa: “Il Pd è arrogante. I progressisti siamo noi. Tocca a loro decidere che cosa fare. Ovvio che se i dem cercano una svolta moderata che possa accogliere anche l’agenda di Calenda noi non ci possiamo stare”. E respinge le accuse di essere l’artefice della caduta del governo Draghi: “Il primo colpo di questa crisi l’ha sparato chi ha inserito nel decreto sugli aiuti una norma sull’inceneritore di Roma sapendo perfettamente di mettere due dita negli occhi al Movimento e di attaccare le nostre battaglie decennali per l’ambiente, la transizione energetica e l’economia circolare”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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